Schlein attacca Meloni: "Contro il Pd usano metodi squadristici, non ci faremo intimidire"
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Schlein attacca Meloni: "Contro il Pd usano metodi squadristici, non ci faremo intimidire"

Elly Schlein, candidata alla segreteria del Partito Democratico attacca Giorgia Meloni che difende Delmastro e Donzelli

Schlein attacca Meloni: "Contro il Pd usano metodi squadristici, non ci faremo intimidire"
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5 Febbraio 2023 - 12.11


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Ora anche a sinistra si stanno meglio rendendo conto che aver sottovalutato l’approdo al governo di un partito di estrema destra post missino (e i missini erano post-fascisti) è stato un grave errore e che con questa gente non può esserci un vro dialogo ma solo un’opposizione durissima.

Sono gli stessi che durante la pandemia, mentre la gente moriva per il virus, ogni giorno bastonavano Speranza e Conte cavalcando le proteste no vax, no green pass e delle corporazioni di riferimento. E – ripetiamo – tutto questo mentre la gente moriva e il sistema sanitario era al collasso. E quindi di cosa stiamo parlando?

«Non è mai troppo tardi per scusarsi e per dimettersi. Anche perché qui siamo di fronte a un’aggressione unilaterale. Quando accusano con metodi squadristi una comunità intera, il secondo partito del Paese, il primo di opposizione, insinuando che si inchina ai mafiosi, le scuse sarebbero il minimo proprio. Ma vorrei che fosse chiara una cosa: non ci facciamo intimidire».

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Elly Schlein, candidata alla segreteria del Partito Democratico, riferendosi al caso Cospito e allo scontro tra FdI e Pd. Per il deputato dem, la parole del premier Giorgia Meloni non bastano a chiudere il caso Delmastro-Donzelli. «È una difesa imbarazzante e imbarazzata, di una presidente del Consiglio che evidentemente non ha ancora assunto consapevolezza del suo ruolo, che non ha deciso se difendere gli interessi del Paese o del suo partito – sostiene Schlein – il governo non può uscire fuori da una vicenda così istituzionalmente grave con una lettera, una paginetta del suo diario».

Meloni, a suo giudizio, a Delmastro «avrebbe dovuto ritirargli la delega per il pericolo alla sicurezza nazionale che ha causato rivelando informazioni sensibili che il Dap ha giudicato non divulgabili. In altri Paesi ci si dimette per molto meno. Da noi invece quelli che dicono di difendere l’interesse nazionale sono gli stessi che lo infangano. Confondono le aule parlamentari con via della Scrofa e Atreju».

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«È evidente che Nordio è stato costretto a coprire l’inadeguato Delmastro. Lo abbiamo visto in difficoltà in Parlamento. Gli abbiamo chiesto di tornare in Aula – aggiunge – Meloni e il suo partito stanno alimentando un conflitto permanente nel Paese per nascondere l’incapacità di governare, di dare risposte ai bisogni delle persone».

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