Giorgia Meloni, in un intervento al Sole 24 Ore, ha parlato dell’indirizzo fiscale del proprio governo, dopo una finanziaria che ha raccolto pesanti critiche e che premia la parte più ‘agiata’ del Paese. «Occorre rivoluzionare il rapporto tra fisco e contribuente e fare in modo che l’evasione si combatta prima ancora che si realizzi. Lavoriamo a una legge delega che toccherà tutti i settori della fiscalità e che metterà al centro anche i dipendenti e i pensionati, con misure ad hoc». L’impegno, «compatibilmente con le risorse economiche a disposizione», è di «proseguire nella direzione di tagli consistenti al cuneo fiscale» e «sostituire il reddito di cittadinanza con misure concrete di contrasto alla povertà».
«Punteremo di più sugli strumenti in grado di favorire l’adempimento spontaneo. Per le piccole e medie imprese con l’istituzione di un concordato preventivo biennale. Le agenzie fiscali con tutte le banche dati che hanno a disposizione possono tranquillamente stimare il reddito delle imprese con cui potranno sedersi a tavolino e dire loro: `Tu per due anni paghi quel dovuto e se fatturi di più non mi dai nulla, in cambio non ti sottopongo a controlli´. Se il contribuente rifiuta sarà soggetto a verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per le multinazionali e le grandi imprese, invece, occorre incentivare la `cooperative compliance´, ovvero un istituto già esistente che prevede che Agenzia delle Entrate e impresa si confrontino preventivamente. Questa potrà rappresentare anche una opportunità per i professionisti e diventare la vera cinghia di trasmissione tra amministrazione finanziaria e contribuente. Nella legge delega metteremo ovviamente al centro anche i dipendenti e i pensionati, con misure ad hoc».
Meloni parla anche di debito pubblico, con la volontà di «metterlo al sicuro» da «nuovi shock finanziari», lavorando con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti «all’aumento del numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote del debito». «Vogliamo ridurre la dipendenza dai creditori stranieri, aumentando il numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote di debito», afferma il presidente del Consiglio, che aggiunge: «L’unica strada per rendere sostenibile un debito elevato come il nostro è la crescita economica, non le politiche di cieca austerità viste negli anni passati». Secondo il premier la priorità per il 2023 è che sia «l’anno delle grandi riforme che l’Italia aspetta da tempo ma che nessuno ha avuto il coraggio di fare». Oltre a quella fiscale, Meloni pensa a «una riforma della burocrazia che la faccia ritornare al servizio di famiglie e imprese» e a «una riforma della giustizia che garantisca certezza del diritto e certezza della pena. Senza dimenticare l’avvio di un grande processo di riforma per rendere le nostre Istituzioni più moderne ed efficienti, mettendo insieme presidenzialismo e autonomia».
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