Parola di putiniano (o ex putiniano) che contro l’Europa e i suoi protagonisti usa quei toni da bar che contribuiscono, insieme con le scenette e le imitazioni di Giorgia Meloni (che troppo spesso dimentica di essere arrivata a Palazzo Chigi anche se con il fiume e con la piena) a rende più isolata e meno credibile l’Italia.
Il comportamento di Francia e Germania è una «prova di egoismo e miopia: se siamo in 27 a soffrire non ci sono due che valgono più di altri».
Lo ha detto Matteo Salvini mettendo in evidenza che l’Italia «sta pagando più di tanti se non di tutti» per il conflitto in Ucraina.
A Macron, afferma il ministro delle Infrastrutture e trasporti, «non entrando nel merito ma nel metodo, chiedo di vigilare e per quanto riguarda quello di cui mi occupo mantenga la parola data». E cita la Tav, dove `noi stiamo mantenendo gli impegni e non vorrei che qualcuno stia invece rallentando o perdendo tempo”.
In piena crisi di consenso e alla vigilia delle regionali Salvini cerca di cavalcare complottismo e sindrome di accerchiamento per fare un po’ di concorrenza. Senza dimenticare che l’egoismo è un tratto distintivo della destra reazionaria.
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