Carlo Calenda, intervistato da La Stampa, ha fissato l’obiettivo del partito unico con Matteo Renzi, da realizzare entro le prossime elezioni europee. «Ho letto cose fantasiose di tensioni che non ci sono: ci siamo sentiti con Matteo, abbiamo condiviso la scelta di Moratti e il commento successivo al voto. Come leader del Terzo Polo ho fatto campagna tanto per i candidati di Azione quanto per quelli di Italia Viva. Ora anticipiamo il partito unico, vogliamo aprire il cantiere a marzo invitando liberali, + Europa e i popolari del Pd. Dobbiamo dare a questo Paese un grande partito liberal democratico che sfondi alle Europee».
Con chi si alleerà? «Con le forze politiche che appartengono alle grandi famiglie politiche europee e che condividono un pensiero. Ma prima bisogna arrivare al 20% andandosi a prendere i voti, radicandosi sui territori e proponendo soluzioni concrete», risponde il leader di Azione.
«E agli estimatori del campo largo dico che avremmo perso comunque in entrambe le regioni. E poi i 5 stelle sono per il reddito di cittadinanza, contro le infrastrutture, contro l’invio delle armi in Ucraina. Su cosa possiamo andare d’accordo? Berlusconi alla fine, dopo le boutade, vota per le armi per l’Ucraina, loro no! Come ci governi?» Il centro riformista che Calenda ha in mente, conclude «Entro settembre sarà costruito e correrà veloce. E durante la corsa – conclude – succederà altre volte di inciampare, ma quando accade ci si rialza e si raddoppiano gli sforzi».
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