Le richieste di dimissioni in mattinata – «Ho deciso di dimettermi dall’incarico di Governo per difendere le istituzioni certa della mia innocenza». Così la sottosegretaria al Mur, Augusta Montaruli, dopo la condanna definitiva di ieri a un anno e sei mesi per peculato in uno dei filoni della `Rimborsopoli´ piemontese. «Se ciò non avvenisse sarei come coloro che vorrebbero demolito il senso dello Stato, rendendolo debole con una ricerca costante di una giustificazione alle proprie azioni, sentendosi moralmente superiori o cercando di piegare le norme ai comportamenti, addirittura ostentando clemenza verso chi agita l’arma del ricatto e per scappare dalla legge si vorrebbe ridisegnare vittima, rimanendo nell’ombra davanti alla `protesta più forte´ di chi la vita se l’è tolta davvero poco più di un anno fa. Tutto questo sì è stato decisamente imbarazzante».
«Concludo oggi questa vicenda ringraziando tutti i protagonisti perché nel giudizio verso una ragazza di ventisei anni, entusiasta di entrare per la prima volta in un’assemblea legislativa e che riteneva di non dover dubitare delle indicazioni sulle modalità di uso dei fondi dei gruppi, non sono stati mai severi quanto il mio. In ciòá hanno determinato in maniera fondamentale, nel pubblico e nel privato, la donna che sono e che continua a battersi per ciò che è giusto», spiega Montaruli.
FdI: “Dimissioni di Montaruli decisione spontanea e generosa” – “Non possiamo che rispettare la decisione generosa e spontanea di Augusta Montaruli che, pur non avendo alcun obbligo a riguardo, tantomeno di legge, ha deciso di rassegnare le dimissioni dall’incarico di sottosegretario all’Università, che ha ricoperto con onore, capacità ed impegno costante”. Lo dichiarano in una nota congiunta i capigruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti e Lucio Malan che aggiungono “A Fratelli d’Italia la morale non la fa nessuno, tantomeno la sinistra del professionale malcostume”.
Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e candidato alla guida del Pd, così si esprime sul caso della Montaruli: «Sulla sottosegretaria Montaruli la mia posizione è molto chiara, io sono un garantista vero, non mi sono mai permesso di dare giudizi affrettati e prima che si pronunci la magistratura in maniera definitiva. Qui c’è una condanna in via definitiva e quindi credo che sia doveroso per chi ricopre incarichi pubblici doversi dimettere».
Il Movimento 5 stelle – La condanna in via definitiva della sottosegretaria all’università Augusta Montaruli per le spese pazze in Piemonte «non le consente di continuare a rivestire tale ruolo istituzionale. Riteniamo doverose le sue dimissioni». Lo dichiarano in una nota gli esponenti del Movimento 5 stelle in commissione Istruzione alla Camera e al Senato. «Tragga lei stessa, in un sussulto di dignità, le conseguenze della condanna per peculato e faccia un passo indietro. Cosa ha da dire la presidente Giorgia Meloni sulla sua compagna di partito? Ritiene poco edificante per il mondo dell’università e per il governo in generale avere un condannato tra le proprie fila, o coprirà le spalle anche a lei?», aggiungono i parlamentari M5s.
Piccolotti Avs – «Quando una persona viene condannata in via definitiva non si può certo esultare, e noi non lo facciamo. Ma se si hanno incarichi di governo e la condanna riguarda l’uso improprio di denaro pubblico proprio nell’esercizio delle funzioni è ancor più necessario un atto di rispetto verso le Istituzioni». Lo afferma in una nota Elisabetta Piccolotti, di Avs.
«È per questo che aspettiamo – conclude l’esponente rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – un passo indietro dell’on. Montaruli, sempre così severa e rigorosa nei confronti dei percettori del reddito di cittadinanza, dal suo incarico ministeriale».