«Pensavo che dopo 16 anni di vita di questo partito dovessimo fare un tagliando vero, non mi convinceva l’idea di un derby, pensavo che dovessimo affrontare il tema del perché sono stati persi 6 milioni di voti e temevo che ridurre tutto a una conta non fosse la soluzione giusta, per questo mi sono candidato». Lo ha detto il deputato del Pd Gianni Cuperlo a Metropolis su Repubblica.it parlando del congresso Dem. Vanno in ogni caso cambiate, ha aggiunto, le «regole assurde» del congresso prevedendo tra l’altro di «restituitre agli iscritti la possibilità di scegliere» il segretario.
«Questo congresso – ha detto ancora Cuperlo – è stato l’occasione anche di riscatto per un partito che ha dimostrato di essere vivo e vegeto, poi so benissimo che c’è anche un partito malato condannato dai signori delle tessere a essere impotabile e, anche rispetto alla questione ticket, credo che sarà un compito un po’ di tutti costruire una classe dirigente che esca dalla logica di una faziosità reciproca. Un gruppo dirgente che non esce dalle primarie dicendo `ho vinto´ ma che riconosca il buono nelle altre istanze».
