Naufragio, Piantedosi: "In caso di debolezza del ministero, mi assumo la responsabilità"
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Naufragio, Piantedosi: "In caso di debolezza del ministero, mi assumo la responsabilità"

Naufragio di Cutro, Piantedosi in audizione alla commissione Affari costituzionali alla Camera. «Se c'è stata un debolezza del ministero mi assumerò e mi assumo tutte le mie responsabilità».

Naufragio, Piantedosi: "In caso di debolezza del ministero, mi assumo la responsabilità"
Matteo Piantedosi
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1 Marzo 2023 - 15.46


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Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno del governo Meloni, in audizione alla commissione Affari costituzionali alla Camera ha riferito sulla tragedia di Cutro, nella quale finora hanno perso la vita 67 persone.

«Se c’è stata un debolezza del ministero mi assumerò e mi assumo tutte le mie responsabilità. Se andiamo a vedere morti e tragedie degli anni scorsi, in passato sono successi altri episodi simili. Se uno guarda il bilancio di quello che avviene da molti anni, i fatti smentiscono» l’assunto di un ministero debole, ha aggiunto Piantedosi il quale ha anche detto: «Questo governo prima ancora di questa tragedia ha dimostrato di avere riguardo rispetto a quello che c’è dietro ai processi migratori. Noi ci siamo posti il problema prima».

«Ci sono stati eventi in cui anche la gestione del trasbordo e l’affiancamento del mezzo si è rivelata tragica. Per cui, fidiamoci di chi ha fatto la valutazione e quindi del personale che è deputato a fare quel lavoro. Non c’è stato neanche un sistema di allertamento da parte del battello di chi era a bordo, che avrebbe potuto far virare verso una qualificazione chiara e marcata da parte di Search and Rescue». 

Gli «apparati dello Stato» coinvolti in eventi di questo genere meritano «il rispetto e la riconoscenza di tutti. Dal 22 ottobre 2022 al 27 febbraio di quest’anno gli eventi Sar da loro gestiti sono stati 453, mettendo in salvo 27.457 persone. Quella di Cutro è una tragedia che ci addolora profondamente e interpella le nostre coscienze, sollecitandoci ad agire con determinazione per fermare queste traversate così pericolose e trovare risposte concrete alla questione migratoria.

«È evidente che l’imperativo di combattere gli scafisti e bloccare le partenze può realizzarsi solo attraverso un’azione decisa dell’Unione europea e una forte sinergia con i paesi di origine e transito dei flussi provenienti dal Mediterraneo. Dobbiamo evitare – ha continuato – che chi scappa da guerre, persecuzioni e povertà si affidi a trafficanti di esseri umani senza scrupoli. Devono piuttosto – ha aggiunto – essere politiche responsabili e solidali degli Stati e dell’Ue a offrire a coloro che vivono la disperazione di quelle condizioni di vita una via d’uscita dal loro dramma».

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