Schlein a Crotone dopo aver chiesto le dimissioni di Piantedosi: inizia l'opposizione a Giorgia Meloni
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Schlein a Crotone dopo aver chiesto le dimissioni di Piantedosi: inizia l'opposizione a Giorgia Meloni

Andare a Crotone dove c'è stato il terribile naufragio: un gesto simbolico dal forte impatto emotivo, quello che la segretaria del Pd Elly Schlein ha scelto di fare

Schlein a Crotone dopo aver chiesto le dimissioni di Piantedosi: inizia l'opposizione a Giorgia Meloni
Elly Schlein
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1 Marzo 2023 - 22.13


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Elly Schlein, a pochi giorni dalla sua elezione a segretaria del Pd, comincia subito la sua battaglia di opposizione. E la fa con una visita a Crotone, lì dove hanno perso la vita i 67 migranti naufragati a poche centinaia di metri dalla spiaggia. 

Un gesto simbolico dal forte impatto emotivo, quello che la segretaria del Pd Elly Schlein farà domani. Ma anche un chiaro messaggio politico. Schlein sarà con una delegazione di parlamentari dem. Non ci saranno dichiarazioni, ma solo un momento di raccoglimento per le vittime. Proprio come ha scelto di fare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che si recherà al palazzetto in cui sono allineate le bare con i corpi restituiti dal mare. 

La notizia della visita della segretaria dem arriva poco dopo il duro confronto in Commissione Affari Costituzionali con il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Si tratta del primo colpo di un’offensiva al governo di Giorgia Meloni che Schlein porterà avanti anche nei prossimi giorni, con la sua partecipazione alla manifestazione antifascista di sabato, a Firenze

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Con la sua presenza Schlein otterrà di far risuonare più forte il silenzio di Giorgia Meloni su entrambe le vicende. Silenzio denunciato dalla stessa leader dem davanti al titolare del Viminale: «Rimarco l’assenza grave della voce della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Non solo su quello che è avvenuto in questi giorni a Crotone, ma anche su quello che è avvenuto a Firenze. Quella è stata una aggressione di tipo squadrista che non può essere giustificata. E stigmatizzo le parole del ministro Valditara sulla preside che si è solo rivolta ai suoi studenti per sollecitare maggiore attenzione».

l primo a finire nel mirino della leader dem, quindi, è Matteo Piantedosi di cui Schlein, con le altre opposizioni, chiede le dimissioni. 

«Vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità di quello che è accaduto. Il comandante della capitaneria di porto di Crotone ha detto che quelle persone si potevano salvare. Perché non c’è stato l’intervento per evitare questa strage?», chiede Schlein: «C’erano gli strumenti per sapere che quelle persone erano a rischio. Noi attendiamo le risultanze delle indagini, ma dal punto di vista delle responsabilità politiche, anche solo le dichiarazioni suggeriscono le sue dimissioni e la riflessione molto profonda di Giorgia Meloni». 

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Subito dopo, la segretaria chiama in causa altri due ministri del governo: «Utilizzeremo ogni atto ispettivo sulle responsabilità del ministro dell’Interno Piantedosi, ma anche dei ministri Giorgetti e Salvini» sulla tragedia di Cutro. A ministero dell’Economia e a quello della Infrastrutture, infatti, fanno capo Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, spiega ancora Schlein. 

Una richiesta, quella delle dimissioni di Piantedosi, sostenuta da tutte le opposizioni, a partire dal Pd, passando per Verdi-Sinistra e M5s, fino ad arrivare a Più Europa e Azione-Italia Viva. Non si parla ancora di mozione. Una fonte parlamentare del Pd spiega che si deve, per prima cosa, fare chiarezza su quanto avvenuto, tramite gli atti ispettivi di cui parla Schlein, e solo in un secondo momento agire con una mozione. Che, c’è da immaginare, potrebbe essere unitaria e tenere insieme tutte le forze politiche di opposizione: «Lo stiamo valutando», spiega Magi parlando con i cronisti in Transatlantico, «e se decideremo di presentare la mozione di sfiducia ci confronteremo sul testo con gli altri gruppi». 

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Una fonte parlamentare dem si dice pronta: «Ci sembrerebbe il modo migliore di cominciare a lavorare insieme con le altre forze di opposizione».

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