Carlo Calenda, intervistato da Agorà sui Ra 3, ha parlato della questione del naufragio di Cutro ed è tornato a chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno Piantedosi. «Piantedosi ha sbagliato tutto, deve dimettersi? Questo non è il suo lavoro, e lo ha detto. Non è un ministro. Quando succede una cosa come questa è il ministro che deve chiedere un’inchiesta per capire cosa non ha funzionato».
Calenda ha poi parlato delle possibili battaglie comuni con il nuovo Pd guidato da Elly Schlein: «Sul salario minimo sono d’accordo con il M5S sul fatto che debba essere intorno ai 9 euro, sono meno d’accordo sul fatto che il loro sia generico: bisogna salvaguardare la contrattazione. Non vedo difficoltà insormontabili. Lavoreremo insieme su un testo che possa essere condiviso e poi manterremo le differenze».
«Sono 98 milioni le prestazioni sanitarie arretrate, mancano 63 mila infermieri e 20 mila medici. Le persone si indebitano per curarsi privatamente. Su questi temi c’è la possibilità e il dovere di lavorare insieme, anche sul salario minimo».
«Altra cosa è l’alleanza politica. Molte tesi di Schlein non le condivido, per esempio sul termovalorizzatore di Roma, dell’estrazione del gas, penso anche che non si possa irrigidire troppo il mercato del lavoro e sono favorevole a molti punti di riforma del reddito di cittadinanza».
«Noi siamo da sempre all’opposizione, ma non operiamo ideologicamente. Se abbiamo idee diverse – ad esempio sulla legge di bilancio – andiamo a spiegarlo a Meloni. Il Paese è prigioniero di scontri ideologici da troppo tempo: le proposte sono giuste o sbagliate, ma chi le fa non mi importa niente».
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