Disumani, capaci solo di fare la faccia feroce con i più deboli mentre chi fuggiva dall’Afghanistan e da altri posti nei quali c’era la guerra .
Ora – e non poteva essere diversamente – Il decreto flussi sul tema migranti è stato emanato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha autorizzato la presentazione alle Camere del relativo disegno di legge di conversione.
Il provvedimento, intitolato “Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tra le norme previste, spicca la revoca della protezione speciale per i vincoli familiari del richiedente asilo.
La questione dei vincoli familiari
All’articolo 7, il decreto cancella l’impossibilità di espellere una persona “qualora esistano fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare”. Per valutare questo, la norma prevedeva che si tenesse conto “della natura e della effettività dei vincoli familiari dell’interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale nonché dell’esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il suo Paese”.
In pratica tornano possibili le espulsioni e i respingimenti di persone fragili e vulnerabili anche in presenza, appunto, di ‘vincoli familiari’. Inoltre i permessi di soggiorno già concessi saranno rinnovabili per una sola volta e per un solo anno. La misura fa anche parte della proposta della Lega all’esame della Camera. Si tratta di molte migliaia di persone: nel 2022 di oltre 30.000 permessi di soggiorno rilasciati dall’Italia, circa 10.000 sono stati concessi con la protezione speciale, il nuovo nome del vecchio istituto della protezione umanitaria abolita dal primo governo Conte, che consente di accogliere chi è in una situazione di fragilità o rischio: razza, identità di genere, orientamento sessuale, idee politiche o religiose, pur non fuggendo da Paesi in guerra.
Il decreto legge approvato giovedì nel Cdm di Cutro si compone di 12 articoli, divisi in due capi: “Disposizioni in materia di flussi di ingresso legale e permanenza dei lavoratori stranieri” e “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”. Il provvedimento contiene le altre misure illustrate giovedì, dal decreto flussi che diventa triennale all’inasprimento delle pene per gli scafisti, dalla stretta sulla gestione dei centri per migranti al potenziamento della rete dei Centri per il rimpatrio.
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