Figli di coppie omogenitoriali, Zan (Pd): "Campagna violenta della destra contro i diritti civili"
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Figli di coppie omogenitoriali, Zan (Pd): "Campagna violenta della destra contro i diritti civili"

Alessandro Zan sabato parteciperà alla manifestazione contro il governo Meloni, sotto la prefettura di Milano dopo lo stop alle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali.

Figli di coppie omogenitoriali, Zan (Pd): "Campagna violenta della destra contro i diritti civili"
Alessandro Zan
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16 Marzo 2023 - 15.30


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Dopo lo stop alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali nel comune di Milano, da parte del prefetto su impulso del ministro Piantedosi, sabato si terrà una manifestazione di protesta proprio nel capoluogo lombardo. Intervistato dall’Agi, l’esponente del Pd Alessandro Zan ha parlato della questione.

«I rischi per le famiglie omogenitoriali sono molti e sono tutti legati all’assenza di una legge che le tuteli esattamente come tutte le altre famiglie. Nel nostro paese esistono bambine e bambini che nella vita quotidiana hanno due genitori dello stesso sesso ma che, per lo Stato, ne hanno solo uno. Questo vuol dire che uno dei due genitori non può esercitare i propri doveri nei confronti del figlio: non può andarlo a prendere a scuola, non può portarlo dal medico, non può assisterlo in ospedale, non può portarlo con sé in viaggio. Le registrazioni che il Comune di Milano ha fatto fino a pochi giorni fa – assieme ad altri Comuni – riconoscono a queste bambine e a questi bambini due genitori, con tutti i diritti che ne derivano. La decisione del Governo lede solo e soltanto i diritti delle bambine e dei bambini. E questo deve essere chiaro».

«In questi primi mesi di governo, la destra ha avviato una campagna violenta contro le libertà e i diritti nel nostro Paese e non solo per quel che riguarda le persone LGBTQI+: penso alle donne, alle persone migranti, e in generale a tutte le persone alle quali si dovrebbe garantire la piena tutela dei diritti civili e sociali, che per noi sono inscindibili. Nel suo intervento di ieri alla Camera, la Segretaria del PD ha riassunto molto bene l’azione del governo su questi temi: incompetenza, approssimazione e soprattutto insensibilità. Quest’ultima mi preoccupa in modo particolare, quando si parla di diritti. Significa che al governo c’è una destra che non riesce a vedere, a percepire, a entrare in contatto con le domande di giustizia che provengono dalle persone. Quindi sì, c’è un progetto fortemente reazionario, che vuole allinearci alla posizione di governi come quello ungherese o quello polacco. Il PD resta al fianco delle persone, nel solco della Costituzione antifascista e delle sue garanzie di libertà e uguaglianza». Assieme a questo, si è fermata la bozza di regolamento Ue per armonizzare a livello comunitario il diritto internazionale riguardo alla circolazione dei minori in Europa.

«Si tratta di una proposta molto semplice: se un bambino ha due genitori – di sesso diverso o dello stesso sesso – per lo Stato in cui è nato e risiede, quei due genitori devono essere riconosciuti come tali in tutti gli Stati membri dell’UE. Gli Stati potranno continuare a disciplinare la filiazione come meglio credono: ma non potranno opporsi al riconoscimento dei diritti delle bambine e dei bambini in situazioni transfrontaliere cioè, più semplicemente, quando una famiglia circola in Europa, stabilendosi in un altro Stato membro». 

«Il parere negativo della Commissione è un potenziale ostacolo nel percorso di approvazione del provvedimento, che comunque deve ancora essere esaminato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, che dovrà approvarlo all’unanimità. Il segnale è molto grave dal punto di vista politico: l’Italia ha dato un pessimo calcio di inizio alla procedura, di fatto allineandosi con la parte più reazionaria degli stati membri. Se la proposta non venisse approvata, infatti, le bambine e i bambini europei saranno ostacolati nella loro libera circolazione in seno all’Unione, dovendo attendere i tempi lunghi della burocrazia nazionale e, nel caso specifico delle famiglie omogenitoriali, subire l’ostilità dei paesi che non riconoscono diritti in questo ambito, tra cui c’è purtroppo anche l’Italia». 

«La linea del PD è stata molto chiara e la Segretaria ha dedicato una parte importante del suo discorso di insediamento a questo tema. Non ci saranno esitazioni e sono fiducioso che, anche grazie alla nostra determinazione, sarà possibile condurre questa battaglia assieme alle altre forze di opposizione».

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