Stefano Ceccanti, costituzionalista, docente di diritto pubblico comparato ed ex parlamentare del Pd, sul proprio blog personale ha risposto alla posizione di Gustavo Zagrebelsky che ha definito “dissennato” il mandato di arresto internazionale emesso dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di Vladimir Putin.
«Sono stupito dell’intervento del prof. Zagrebelsky sul Fatto, sia pure limitato a qualche battuta e forse quindi parziale, a proposito del Tribunale Penale Internazionale su Putin: che il diritto debba tacere durante i conflitti mi sembra un iper-realismo non accettabile anche perché, a quel punto, quale pace dichiariamo di perseguire? Una pace giusta ossia fondata sul diritto che, al netto del necessario realismo, suppone che il diritto parli anche durante i conflitti, o una pace che sia resa? Ancora una volta mi sembra, all’opposto, attualissimo il pensiero di Mounier che ben distingue».