Andrea Marcucci, esponente del Pd, da giorni esterna la propria contrarietà al progetto di Elly Schlein. La lamentela di Marcucci riguarda l’esclusione della corrente liberaldemocratica dai ruoli cardine del partito. In un’intervista a Qn, l’ex capogruppo dem spiega le sue ragioni.
«Una minoranza esclusa di fatto dalla presidenza dei gruppi, e presto lo capiremo, anche con incarichi di segreteria, definiamoli così, abbastanza leggeri. Non era mai successo prima, per dire sia Renzi che Zingaretti confermarono capigruppo più in equilibrio con le anime del Partito, pur in presenza di percentuali di vittoria alle primarie ben più eclatanti».
«Elly Schlein vuole costruire un partito più marcatamente di sinistra, mentre il Pd è nato di centrosinistra. Per dirla con una battuta, io ricordo l’entusiasmo di Valerio Zanone quando vi aderì, oggi il modello che si vuole assumere è quello di Jean-Luc Me’lenchon. C’è una certa differenza». Quanto al partito unico del terzo polo, Marcucci dice: «C’è una data annunciata dai leader di Italia Viva ed Azione: entro pochi mesi la nascita di un soggetto unitario dei liberali e dei popolari. E l’intenzione dichiarata di farlo con un percorso aperto e partecipato. Credo che sia un un fatto positivo per tutti. Confermo che il processo di unificazione mi interessa».
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