Il governo Meloni vuole abolire il reato di tortura. La notizia rimbalza da diversi giorni sui principali organi di stampa, una vecchia idea di Fratelli d’Italia tornata d’attualità ora che la destra governa il Paese. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha però tenuto a specificare che l’esecutivo non vuole abrogare il reato ma fare qualche aggiustamento “tecnico”. In pratica, sarà molto più difficile incriminare per il reato di tortura chi dovesse macchiarsi di comportamenti al limite della disumanità.
Il capogruppo del Pd in commissione Giustizia Alfredo Bazoli ha commentato l’ipocrita presa di posizione di Nordio, criticandone i contenuti e la visione politica. «È francamente patetico il tentativo del ministro Nordio e di Fratelli d’Italia di rassicurare sul fatto che non si vuole eliminare il reato di tortura. Sarà il caso di informare il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ma anche il Ministro, che la trasformazione del reato in semplice aggravante, come prevede la proposta di legge presentata dal partito della presidente del Consiglio, comporta né più né meno che l’abrogazione della fattispecie di reato di tortura, introdotta in Italia nel 2017, da buoni ultimi in Europa».
«Non si tratta di mere modifiche o correzioni, ma proprio della totale cancellazione del reato. Allora a chi dobbiamo credere? Chi pensano di rassicurare con queste ambiguità? Non è possibile trattare con questa superficialità e inadeguatezza una materia così delicata per il rispetto dei diritti umani in questo paese».
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