Per il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, le ultime elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia sono state un tracollo. Il leader di Azione ne ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera dando la colpa… alle elezioni stesse. «Le Regionali per noi sono elezioni diaboliche perché vista la scarsa affluenza, c’è un’assenza pressoché totale del voto di opinione».
«Va poi detto che in Friuli Venezia Giulia Fedriga ha preso molti volti del centro perché ha governato bene. Ma per noi era impossibile allearci con la sinistra che ha presentato un indipendentista. Sapevamo quindi a che cosa andavamo incontro. Maran è una persona di grandissima qualità e in un mese di campagna ha fatto quello che ha potuto».
«Il Terzo polo ha già sfondato, ha preso l’otto per cento in pochi mesi, per arrivare dove siamo noi la Meloni ci ha messo otto anni. Dopodiché adesso bisogna andare avanti nel lavoro di costruzione di un’area riformista e pragmatica perché non è pensabile che il Paese sia governato da una coalizione di destra come questa che non ne sta azzeccando una e che l’unica alternativa sia una coalizione Schlein-M5s, che non è in grado di affrontare una singola sfida».
«Il 10 giugno le due assemblee di Azione e Italia Viva indiranno il congresso e presenteranno il manifesto del partito e a ottobre sarà completato il progetto – afferma – . Ma già oggi stiamo lavorando come un partito unico. Con Bonetti e Rosato stiamo girando tutta l’Italia per rafforzarlo. Spero che con Elena si riesca a costruire un tandem anche in vista del congresso».
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