Ponte sullo Stretto, il governo Meloni ammette: "Costa 13 miliardi ma non ci sono coperture"
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Ponte sullo Stretto, il governo Meloni ammette: "Costa 13 miliardi ma non ci sono coperture"

Ponte sullo Stretto, il governo scrive nel Def: "Ad oggi non esistono coperture finanziarie disponibili a legislazione vigente; pertanto, queste dovranno essere individuate in sede di definizione del disegno di legge di Bilancio”.

Ponte sullo Stretto, il governo Meloni ammette: "Costa 13 miliardi ma non ci sono coperture"
Matteo Salvini e il Ponte sullo Stretto
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14 Aprile 2023 - 12.12


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Il governo Meloni, Matteo Salvini nello specifico, hanno puntato sul Ponte sullo Stretto per rafforzare la propria macchina propagandistica. Un’opera imponente, di cui si parla da decenni e che mai è stata realmente programmata. Nel Def (Documento di Economia e Finanza) presentato dal governo, si afferma l’importanza strategica dell’opera ma si ammette che non esistono coperture finanziarie. Splendido.

Secondo quanto si legge sul documento, il Ponte sullo Stretto di Messina è “opera non più rinviabile e considerata di assoluta strategicità da questo governo per l’Italia e per l’Europa nel suo complesso, in coerenza con il disegno dei Corridoi delle reti transeuropee di trasporto Ten-T”. 

“Il costo dell’opera, dagli aggiornamenti svolti, risulta di 13,5 miliardi di euro. Le opere complementari e di ottimizzazione alle connessioni ferroviarie, lato Sicilia e lato Calabria, che dovranno essere oggetto del contratto di programma con Rfi, si stima avranno un costo di 1,1 mld di euro. Le opere di ottimizzazione e complementari alle connessioni stradali, invece, di minor impatto economico, verranno meglio definite e dettagliate nell’ambito dei prossimi contratti di programma con Anas”. 

Ma “ad oggi non esistono coperture finanziarie disponibili a legislazione vigente; pertanto, queste dovranno essere individuate in sede di definizione del disegno di legge di Bilancio”.

“Al finanziamento dell’opera si intende provvedere mediante le risorse messe a disposizione dalle Regioni a valere, in particolare, sui Fondi per lo Sviluppo e la Coesione; l’individuazione, in sede di definizione della legge di Bilancio 2024, della copertura finanziaria pluriennale a carico del bilancio dello Stato; i finanziamenti all?uopo contratti sul mercato nazionale e internazionale: saranno a tal fine considerate prioritarie le interlocuzioni con finanziatori istituzionali quali la Banca europea degli investimenti e Cassa depositi e prestiti; l’accesso alle sovvenzioni di cui al programma Connecting Europe Facility-Cef”, con “partecipazione al bando entro settembre 2023”.

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