Terzo Polo, Bonetti (Iv): "E' un fallimento, chiediamo scusa ai nostri elettori"
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Terzo Polo, Bonetti (Iv): "E' un fallimento, chiediamo scusa ai nostri elettori"

Terzo Polo, Bonetti (Iv): "Mi sento parte protagonista di questo fallimento. Per prima cosa, quindi, chiedo scusa ai nostri elettori".

Terzo Polo, Bonetti (Iv): "E' un fallimento, chiediamo scusa ai nostri elettori"
Elena Bonetti
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14 Aprile 2023 - 14.28


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Elena Bonetti, ex ministra e deputata di Italia Viva, con un lungo post su Facebook ha commentato la rottura con Azione chiedendo scusa agli elettori. “La rottura di ieri è un fallimento che noi, come classe dirigente dei due partiti, dobbiamo tutti riconoscere e di cui tutti dobbiamo assumerci la responsabilità”.

“Io lo faccio anche in prima persona in quanto, avendo svolto il ruolo di vicepresidente nella Federazione per rappresentare Iv, mi sento parte protagonista di questo fallimento. Per prima cosa, quindi, chiedo scusa ai nostri elettori”.

“Non abbiamo mantenuto l`impegno che ci eravamo assunti, non solo verso gli iscritti dei due partiti, ma anche verso chi guardava con interesse al progetto politico di una nuova comunità riformista, capace prima di tutto di mediare, come sanno fare i riformisti”, sottolinea Bonetti, ma questo “non può però diventare un alibi per non vedere che rimane urgente la necessità di questo progetto, perché urgente è rappresentare quei cittadini che non si riconoscono nei due estremi dell`arco parlamentare. I cittadini, ridotti a spettatori attoniti di uno desolante show sui social”.

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Bonetti invita a non fermarsi ad “imputare le colpe di quanto è accaduto all`uno e all`altro. È irrispettoso nei confronti di chi a noi, tutti insieme, ha chiesto di farci carico di dare concretezza ai suoi sogni. Di chi si è fidato di noi e con fatica nei territori ha costruito progetti condivisi, dialogo, mediazione. Di tanti giovani a cui abbiamo fatto promesse” e “non possiamo tradirli oltre gli errori che già abbiamo fatto. Io non posso farlo”.

“Ci vorrà tempo, capacità di dialogo e volontà di sintesi. Ci vorrà il coraggio di andare oltre la prospettiva individuale e riaprirsi ad un progetto politico che non possiamo noi decretare sia morto. Perché non appartiene a noi: è il sogno che chi ha creduto in noi ci ha affidato chiedendoci di custodirlo, animarlo, rappresentarlo. Insieme e con un po` di umiltà che manca”.

“Non si costruisce il centro per superare il bipolarismo partendo da un bipolarismo nel centro. Se la sfida è riunire ciò che è stato diviso nel paese tra destra e sinistra, dobbiamo ripartire dall`essere centro. Con la politica del dialogo, dell`incontro, della sintesi. Perché, e qui cito papa Francesco, che è maestro di umiltà: ‘La realtà è più importante dell`idea: non si può fare politica con l`ideologia. Il tutto è superiore alla parte, e l`unità è superiore al conflitto’. In coscienza, non vedo altre vie se non questa. Spero di non essere la sola”, conclude.

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