La questione migranti, con il governo Meloni che vuole azzerare la protezione speciale e rendere sempre più complicata l’accoglienza, è al centro delle discussioni politiche. Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, in un’intervista a Qn ha fatto il punto della situazione. «Non dico no al commissario Valerio Valenti, persona che stimo. Dico no all’approccio della questione: un approccio di ordine pubblico. Direi poliziesco. Dobbiamo guardare il fenomeno nella sua complessità, non pensare solo alla sicurezza».
«La condivisione finora non c’è mai stata su questa emergenza. Bisogna pensare anche all’accoglienza, all’alfabetizzazione, all’inserimento sociale e lavorativo. Finora il governo ha solamente guardato dall’alto cosa stava accadendo nel Mediterraneo. Intanto le Regioni sono state in prima fila. Non basta mettere un commissario, seppur bravo, per affrontare la questione. Ci vuole un’intesa Stato-Regioni in cui tutti i soggetti sono coinvolti e ascoltati».
Sui Cpr «non diamo fiato ai pregiudizi. Chi delinque tra i migranti è una minima parte. Quando arrivano in Italia, dopo viaggi disperati, queste persone sono disorientate. Qualcuno, se non instradato, può cadere anche nelle mani della delinquenza. Per questo dobbiamo pensare a cambiare la strategia: i centri per il rimpatrio devono diventare centri d’accoglienza integrata. I Cpr, così modificati, devono essere luoghi di ascolto e di indirizzo, non mini-lager dove c’è anche abuso di psicofarmaci».
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