Dl Primo Maggio, Boccia (Pd): "Dal governo schiaffo alla povertà e al futuro dei giovani"
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Dl Primo Maggio, Boccia (Pd): "Dal governo schiaffo alla povertà e al futuro dei giovani"

Boccia (Pd): "La Meloni da una parte strizza l’occhio agli evasori e dall’altra taglia il cuneo fiscale per soli 5 mesi. La verità è che questa destra non combatte la povertà ma prende a schiaffi chi non ce la fa".

Dl Primo Maggio, Boccia (Pd): "Dal governo schiaffo alla povertà e al futuro dei giovani"
Francesco Boccia
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2 Maggio 2023 - 09.43


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Il dl Primo Maggio approvato dal Governo Meloni è l’ennesimo schiaffo ai ceti più deboli della società italiana, è la denuncia dell’opposizione. Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, ne ha parlato approfonditamente. ”Quello approvato ieri dal Cdm non è un decreto per il lavoro, ma un attacco al mondo del lavoro, uno schiaffo alla povertà, un insulto al futuro dei giovani”.

“L’estensione dei voucher e la liberalizzare dei contratti a termine è l’esatto contrario di ciò che serve. Perché quei contratti vanno limitati, serve una legge sulla rappresentanza e un salario minimo. Aumentano la precarietà e vogliono far passare la tesi che si fa l’interesse delle imprese precarizzando il lavoro e invece, purtroppo, si crea un fossato tra le imprese in difficoltà che si aggrappano a qualsiasi possibilità pur di sopravvivere e quelle che invece si rifiutano comunque di sfruttare la precarizzazione del lavoro”.

“È un governo che colpisce il reddito di cittadinanza, e con altri provvedimenti taglia 330 milioni di supporto per gli affitti, e pensa che con gli incentivi fiscali si combatta la denatalità. Che orizzonte viene disegnato per i giovani? Precarietà, lavoro povero e insicurezza sociale. Sul lavoro servirebbe una vera riduzione delle tasse sul lavoro attraverso una redistribuzione del prelievo fiscale. Invece la Meloni da una parte strizza l’occhio agli evasori e dall’altra taglia il cuneo fiscale per soli 5 mesi. La verità è che questa destra non combatte la povertà ma prende a schiaffi chi non ce la fa”.

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