Evidentemente per uno che è stato segretario del Pd e che si rifà a Macron come prima diceva di rifarsi a Tony Blair tra i post-fascisti di Fratelli d’Italia (quelli della sostituzione etnica e della guerra alle Ong) e il Pd di Elly Schlein leggermente spostato a sinistra, non c’è differenza.
“In questo momento mi sento egualmente lontano”: così Matteo Renzi, ospite di Oggi è un altro giorno su Rai1, ha risposto alla domanda su quanto si senta vicino a Giorgia Meloni e a Elly Schlein.
“Io – ha precisato – vengo dal Pd, ho creduto in un partito che si ispirava a Tony Blair e Barack Obama, oggi dice no al termovalorizzatore, la responsabile ambiente nominata da Elly Schlein è contraria, sul nucleare sono a favore, sulla Gpa, non la penso come Elly Schlein. Detto questo, in bocca al lupo a Elly che è andata via quando sono arrivato io e ho fatto il Jobs Act e sono contento – ha concluso Renzi – di averlo fatto: un milione di posti di lavoro in più…”.
E infatti quel milione di posti di lavoro in più hanno determinato la sconfitta elettorale del Pd di Renzi: se fossero stati tutti contenti della sua guida forse il risultato elettorale sarebbe diverso.
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