Anche Francesco Rocca, neo presidente della Regione Lazio, entra nel club di coloro che proprio non riescono a dirsi antifascisti, se non con dei profondi distinguo. In un’intervista al Corriere della Sera, Rocca ha dichiarato di non potersi associare all’antifascismo fascista.
«Non posso non identificarmi nell’antifascismo nobile, autentico di un uomo straordinario come Sandro Pertini che fece visita a Paolo Di Nella all’Umberto I – un gesto che ci commosse – di Ferruccio Parri e dei fratelli Rosselli. Al tempo stesso non posso associarmi all’antifascismo fascista che mi ha portato via un amico e che colpiva a sprangate sotto scuola chi la pensava in modo diverso.
«Ricordo ancora la prima assemblea in quarta ginnasio: provai un moto di simpatia per quelli che volevano parlare, messi a tacere da chi voleva imporre a tutti i costi le proprie ide parlare, messi a tacere da chi voleva imporre a tutti i costi le proprie idee».
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