Pierluigi Bersani, ex segretario del Pd, intervenendo ad Agorà su Rai 3 ha parlato della drammatica situazione dell’Emilia Romagna, sua regione di provenienza. “Bisogna far leva sulla capacità diretta di quel territorio di risollevarsi, la strada burocratica è quella del terremoto di 11 anni fa, bisogna seguire le piste che hanno portato a un risultato efficiente e nella legalità”.
“Non cerchiamo soluzioni che scavalchino il territorio perché lì c’è una forza vera che va fatta esprimere. Le misure ci sono, si fa così e si ricomincia” ha ribadito. Quanto all’eventuale uso dei fondi del Pnrr, escluso ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per Bersani “lì ci vuole una barca di soldi. Li prendano dove vanno presi, ma fissiamo subito come si spenderanno. I soldi li trovino da qualche parte, ma si metta subito in piedi meccanismo di procedure che sia efficace e trasparente” ha concluso.
Bersani è passato poi a commentare l’operato della destra di governo: “Ho sempre saputo che qui non siamo davanti a un centro-destra, siamo a una destra-destra che ha un istinto antichissimo di risolvere le cose in modo corporativo: fare il fisco a fettine quindi poi si farà il welfare a fettine, è un antico istinto”.
“Io credo invece che la ricetta sia nell’universalismo: fisco generale e progressivo, sanità uguale per tutti. Loro hanno una ricetta diversa che io ritengo pericolosa e la vedremo svilupparsi a poco a poco quindi per me non c’è da stupirsi” se il governo fa “l’equo compenso per i professionisti e non il salario minimo per i dipendenti” ha aggiunto.
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