Sarà l’età o sarà la furbizia ma Berlusconi è sempre smemorato quando si parla di mafia. Perché ha portato al governo un condannato per fatti di mafia (il senatore D’Alì) e ha portato in Parlamento un altro condannato per fatti di mafia, ossia Marcello Dell’Utri.
E questo al netto di ciò che emerso nelle carte processuali rispetto ai rapporti tra Berlusconi e gli ambienti mafiosi, come la vicenda del cosiddetto stalliere Mangano ha dimostrato.
Assicura che «sebbene lontano fisicamente, anche dall’ospedale non ho mai smesso di lavorare per l’organizzazione di Forza Italia, per la preparazione di queste elezioni amministrative e, con il vicepremier Tajani e i nostri ministri, sui principali dossier dell’attività di governo». Lo afferma Silvio Berlusconi in un intervista al quotidiano La Sicilia.
«Ad ogni tornata elettorale la Sicilia ci ha dato grandi soddisfazioni. I siciliani sanno – aggiunge – che noi abbiamo sempre creduto nelle potenzialità della loro terra e abbiamo sempre investito sulla crescita della loro Regione. I nostri governi sono stati quelli che più hanno investito nel Mezzogiorno, per esempio completando la rete autostradale siciliana».
L’ex premier osserva anche che i governi di centro destra «sono anche quelli che hanno più efficacemente combattuto la criminalità mafiosa confiscando patrimoni e stabilizzando il 41- bis, arrestando 32 dei 34 latitanti più pericolosi. Tutto questo senza parlare del nostro costante impegno per il Ponte sullo Stretto. I siciliani che guardano al futuro, che credono nel ruolo della loro terra in Europa e nel Mediterraneo ci hanno sempre dato e continueranno a darci fiducia. Sanno che noi rappresentiamo la più grande famiglia politica d’Europa, il Partito Popolare Europeo, e questo ci rende interlocutori privilegiati di tutte le massime istituzioni europee».
Sul versante politico sottolinea che «Forza Italia è il centro, alternativo alla sinistra. Siamo i liberali, i cattolici, i garantisti, gli europeisti, gli atlantisti. Siamo gli unici ad avere sempre affermato con coerenza e senza contraddizioni o ripensamenti questi principi. Siamo i fondatori del centrodestra, che per noi è una scelta di campo assolutamente irreversibile. Se Renzi traesse coerenti conclusioni da molte delle sue prese di posizione, si trasferirebbe nella nostra metà campo, e a quel punto – solo a quel punto – sarebbe possibile un dialogo sistematico».
Per la Sicilia Berlusconi sostiene che «il presidente Schifani ha l’autorevolezza, l’esperienza e la visione necessaria per dare alla Sicilia un governo di alto profilo, in linea con le grandi tradizioni del regionalismo siciliano».
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