Acque agitate nel Pd, in particolare in quello del Lazio. Mariano Angelucci, consigliere comunale di Roma e candidato alla segreteria del Pd Lazio, ha espresso tutto il suo malcontento. «Visto il caos con cui si sta gestendo il congresso del Lazio mi sospendo da una competizione dove si cambiano le regole in corsa. Valuterò se proseguire la corsa solo dopo un chiarimento con la Segretaria Schlein e il presidente Bonaccini che spero arrivi oggi stesso».
«Ci stiamo provando con tutto il cuore a dare una mano a rinnovare il Pd Lazio e il gruppo dirigente che ha perso ogni competizione possibile negli ultimi anni. Abbiano perso le elezioni nazionali, regionali, tutti i capoluoghi e tutte le maggiori città del Lazio esclusa Roma», prosegue.
«Nonostante questo, senza alcuna presa di responsabilità nei confronti della nostra comunità, senza alcuna discussione, confronto con gli iscritti, senza alcuna disponibilità a fare un passo di lato viste le numerose sconfitte, Leodori e tutto quel gruppo dirigente che ha governato e fatto tutte le scelte politiche cha hanno determinato queste sconfitte si è candidato a governare il Partito», attacca Angelucci.
«Avevamo chiesto che i congressi del Lazio e di Roma venissero fatti a settembre per permettere una discussione vera, riconoscendo il ruolo fondamentale degli iscritti e per dare dignità a chi come volontario si occupa del partito tutti i giorni. Ci hanno fatto passare per quelli che `scocciavano´».
«È questo il Partito che vuole, che continua a essere chiuso, in mano ai capi corrente. Noi non ci stiamo a questo, noi vogliamo la discussione nei circoli, il dibattito aperto, la discussione sulla linea politica su come ritrovare il consenso perso dei cittadini. Non ce lo stanno permettendo. Ma noi non saremo parte di questo modo di fare. Mi auguro che ci sia un sussulto immediato. Per l’ enorme rispetto che abbiamo verso la nostra comunità in attesa di avere un chiarimento parteciperemo alle discussioni nei circoli ma in segno di solidarietà verso il ruolo degli iscritti non parteciperemo al voto e chiediamo che lo stesso venga tolto non comportando nessuna scelta», conclude Angelucci.