Il governo Meloni ha posto la fiducia sul voto per il dl Pubblica Amministrazione alla Camera, mandando su tutte le furie le opposizioni. «Siete arrivati a proporre nottetempo un emendamento irricevibile che ha stravolto l’intero senso del decreto: ostacolare i controlli della Corte dei conti significa volere carta bianca sul Pnrr e giustificare i ritardi causati dal governo», ha detto in Aula il vicecapogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Marco Grimaldi, rivolgendosi al governo.
«Un emendamento maturato fuori tempo massimo, dopo le relazioni sgradite della magistratura contabile sul Pnrr, e pensato appositamente per metterle a tacere. Un emendamento che naturalmente nulla ha a che vedere con la riforma della Pubblica amministrazione visto che interviene su un organo che `si interfaccia con la Pa´, avete detto voi stessi. Come ha ricordato il presidente della Corte dei conti, il controllo concomitante ha un valore propulsivo e tende ad accelerare i tempi dell’azione amministrativa, non il contrario. La vostra mossa rischia di produrre un aggravio di tempi e di costi quando il danno sarà prodotto, non essendo eliminabile il controllo a posteriori», ha detto Grimaldi.
“Il decreto Pa non risolve i problemi della carenza di organico delle amministrazioni pubbliche ma è stato il cavallo di Troia con cui il governo ha messo il bavaglio alla Corte dei Conti sui ritardi dell`attuazione del Pnrr”, ha dichiarato il deputato dem Emiliano Fossi, della commissione Lavoro.
“Nessuno dei grandi temi del comparto, ha concluso Fossi – dal precariato, al rinnovo dei contratti, al piano nazionale di assunzioni, è stato affrontato, nonostante gli emendamenti presentati dal Pd. La pubblica amministrazione è sotto organico, con contratti a termine e stipendi non allineati con l`inflazione. La destra ancora una volta promette e non mantiene gli impegni assunti in campagna elettorale e utilizza i decreti esclusivamente per inserire norme che limitano i controlli sul corretto operato del governo”.
Argomenti: governo meloni