Fidanza (Fdi) patteggia 1 anno e 4 mesi per corruzione: "A malincuore, perché sono innocente..."
Top

Fidanza (Fdi) patteggia 1 anno e 4 mesi per corruzione: "A malincuore, perché sono innocente..."

Fidanza (Fdi) patteggia la pena per corruzione: "A fronte del capo di imputazione mosso, nonché della probabilità di un processo lungo e dall'esito incerto, ho preferito accettare il patteggiamento".

Fidanza (Fdi) patteggia 1 anno e 4 mesi per corruzione: "A malincuore, perché sono innocente..."
Carlo Fidanza e Giorgia Meloni
Preroll

globalist Modifica articolo

8 Giugno 2023 - 10.12


ATF

Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia – Ecr al Parlamento Europeo, ha patteggiato 1 anno e 4 mesi con la Procura di Milano, nella cosiddetta inchiesta sulla Lobby nera. Insieme all’esponente di destra anche Giangiacomo Calovini, anche lui nelle file di Fratelli d’Italia. I due erano indagati per corruzione.

Hanno concordato con la Procura di Milano un patteggiamento a un anno e 4 mesi, pena sospesa e senza interdizione dai pubblici uffici, l’europarlamentare di Fdi Carlo Fidanza e il deputato dello stesso partito Giangiacomo Calovini, che erano finiti indagati per corruzione.

Stando alle indagini dei pm Giovanni Polizzi e Cristiana Roveda, l’ex consigliere comunale di Brescia Giovanni Acri, sempre di Fdi, avrebbe lasciato il suo incarico, il 25 giugno del 2021, facendo subentrare in Consiglio comunale il primo dei non eletti, ossia Calovini (poi diventato deputato), vicino alla corrente politica di Fidanza. E in cambio, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto l’assunzione del figlio, Jacopo Acri, come assistente dell’europarlamentare Fidanza.

Secondo l’accusa, Fidanza sarebbe stato il promotore del presunto accordo illecito per poter assegnare una carica a Calovini, esponente della corrente interna del partito che faceva capo all’eurodeputato.

«Lo faccio a malincuore – ha dichiarato Fidanza in una nota – perché sono sempre stato fiducioso di poter dimostrare, in sede processuale, la natura esclusivamente politica dell’accordo che portò alle dimissioni del consigliere comunale di Brescia Gianfranco Acri. Tuttavia, a fronte del capo di imputazione mosso – che continuo a ritenere sproporzionato rispetto all’entità dei fatti e poco coerente con dinamiche diffuse nei partiti politici – nonché della probabilità di un processo lungo e dall’esito incerto, ho preferito accettare di definire il procedimento con un patteggiamento», spiega Fidanza.

Native

Articoli correlati