La segretaria del Pd cerca di dare un’identità al partito. È necessario «stringere i fili sull’agenda Pd, senza farcela dettare da altri», come Giorgia Meloni «che prova a dirci anche come fare opposizione. Si preoccupi di dare risposte e di non far andare a sbattere il Paese, piuttosto che preoccuparsi di me».
Così la segretaria del Pd Elly Schlein sul palco di Rep Idee ieri a Bologna, la cui intervista è riportata oggi sul giornale.
«Abbiamo perso – ha detto ancora – ma non da soli». E ora bisogna «costruire l’alternativa» con un Pd «plurale ma non cacofonico». Per Schlein bisogna «innanzitutto riempire i buchi di questo governo, che ad esempio non dice mai la parola precarietà. Dobbiamo rimettere al centro i diritti delle persone, ci vorrà un po di tempo, perché il Pd é stato al governo in questi anni e ha fatto anche errori».
I diritti delle persone
Dobbiamo rimettere al centro i diritti delle persone, ci vorrà un po di tempo, perché il Pd è stato al governo in questi anni e ha fatto anche errori. Ma noi oggi vogliamo lavorare per il salario minimo. Lavoriamo per costringere il governo che non si può attuare il Pnrr senza sanare le piaghe del mondo del lavoro. Quindi legge sui contratti a termine, legge sulla rappresentanza e salario minimo».
«Quindi lavoro, salute, perché il governo sta già tagliando la sanità pubblica», prosegue. Sul fonte dei migranti, spiega, «la destra è capace di fare una sola cosa: nominare i problemi senza poi avere le soluzioni. Puntano il dito verso il basso: i nostri problemi arrivano dall’ultimo arrivato, da quello che arriva col barcone. Per noi invece bisogna chiedere di rivedere i trattati di Dublino, e bisogna ci siano vie di accesso sicure, che escludano il traffico di esseri umani. E serve una Mare nostrum europea, che salvi le vite in mare».
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