Crosetto esulta: abbiamo spezzato le reni a 15 perfidi migranti
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Crosetto esulta: abbiamo spezzato le reni a 15 perfidi migranti

Tra una bisboccia e l’altra, dalla “trincea-Masseria” di Bruno Vespa, il prode ministro della Difesa, Enrico Crosetto, aveva annunciato l’eroica impresa delle nostre teste di cuoio che avevano spezzato le reni ai perfidi migranti dirottatori di una nave t

Crosetto esulta: abbiamo spezzato le reni a 15 perfidi migranti
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11 Giugno 2023 - 15.56


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Tra una bisboccia e l’altra, dalla “trincea-Masseria” di Bruno Vespa, il prode ministro della Difesa, Enrico Crosetto, aveva annunciato l’eroica impresa delle nostre teste di cuoio che avevano spezzato le reni ai perfidi migranti dirottatori di una nave turca.

Istituto Luce in azione

Giù applausi all’annuncio della riuscita dell’ardimentoso blitz. Orgoglio italico. Subito amplificato dall’informazione mainstream. L’elenco dei titoli enfatici sarebbe lunghissimo. Ne citiamo alcuni: “Ansa: “Migranti sequestrano nave turca, il San Marco la libera”. 

Agi: “Migranti sequestrano una nave. Crosetto: “i dirottatori sono stati catturati”.

Il Tempo: “ Nave sequestrata, Senaldi inchioda la sinistra: “Se inverti la legalità”. 

Il Messaggero: “Nave sequestrata da migranti a largo di Napoli. Crosetto: liberata da forze speciali italiane”.

Potremmo proseguire  – citando i titoli della stampa di destra destra – ma evitiamo di farlo per rispetto al nostro e vostro stomaco, tanto una idea su questa riedizione dell’Istituto Luce di fascistica memoria ve la siete fatta.

Chi fossero questi pericolosi dirottatori è presto detto: 15 migranti denutriti.

Globalist ha smontato la bufala

Proprio ieri Globalist è intervenuto sulla vicenda per smontare la bufala. In un primo articolo aveva detto che non c’era stato alcun tentativo di dirottamento e che era stato il comandante della nave a lanciare un sos temendo (capito? Temendo) che i clandestini a bordo potessero essere pericolosi. Ed era subito emerso che il ‘dirottamento’ c’era stato ma per opera dello stesso comandante che dopo aver lanciato l’sos ha cambiato la rotta avvicinandosi alla costa.

Globalist aveva anche denunciato come mentre la dinamica fosse ormai chiara una parte della stampa e i telegiornali avessero continuato a parlare di dirottamento, perfino intervistando gli incursori della Marina che, in realtà, non si sono trovati di fronte alcun dirottatore o alcun terrorista ma 15 disperati che una volta a riva non sono stati nemmeno arrestati ma denunciati a piede libero per i coltelli.

Ricostruzioni controcorrente (ma vere)

Scrive Luca Pons per fanpage.it: “La notizia è circolata ieri sera, per voce del ministro della Difesa Guido Crosetto: “I dirottatori della nave sono stati catturati. Tutto è finito bene”, ha scritto su Twitter. Il riferimento era a una nave turca che si trovava al largo di Napoli e che, sempre secondo quanto dichiarato dal ministro, nelle ore precedenti era stata “sequestrata da circa 15 migranti che erano a bordo dell’imbarcazione”. La Procura di Napoli, però, al momento ha escluso il reato di dirottamento per le persone arrestate. La prima versione della storia era questa: quindici persone migranti erano nascoste a bordo della nave cargo Galata Seaway, partita dalla Turchia il 7 giugno con 22 membri dell’equipaggio e diretta in Francia con arrivo previsto domani. A un certo punto, dopo essere stati scoperti quando l’imbarcazione si trovava al largo di Ischia, i migranti avrebbero tentato di prendere il controllo della nave con la forza: utilizzando dei coltelli, avrebbero cercato di entrare nella sala macchine per dirottarla. Dopo l’allarme lanciato dal comandante, sono intervenute le forze speciali italiane. Il Battaglione San Marco della Marina militare di stanza a Brindisi, insieme a Guardia costiera e Guardia di finanza, hanno ripreso il controllo della nave: dopo il loro arrivo i migranti si sono sparsi nella nave, ma in poche ore sono stati catturati.

La Procura di Napoli esclude il dirottamento

Dopo l’operazione, la nave è stata ormeggiata a Napoli ed è iniziato il lavoro della Procura, in particolare della sostituta procuratrice Enrica Parascandolo. In Questura sono stati ascoltati il comandante della nave turca e i quindici migranti che si trovavano a bordo, come persone informate dei fatti. Ne è emersa una versione piuttosto diversa da quella riferita dal ministro.

Il comandante ha raccontato di aver visto due persone, armate con due coltelli – poi sequestrati dalla polizia giudiziaria, insieme a un taglierino – che giravano vicino alla zona macchine della nave, senza riuscire ad entrarci. Non c’è stata nessuna aggressione, secondo quando ricostruito dagli inquirenti: dopo essere stati visti, i due sarebbero tornati ad unirsi agli altri nascosti. Il comandante a questo punto ha lanciato l’allarme per segnalare che c’erano persone armate a bordo.

“Quando ci hanno scoperti avevamo paura che ci fermassero per rimpatriarci”, hanno dichiarato alcuni dei migranti fermati, spiegando perché si sono nascosti – tra camion e container – all’arrivo delle forze armate italiane. La presenza dei due coltelli e il taglierino è stata spiegata così: “Ci serviva per nasconderci sotto i teloni dei camion. Non per far male a qualcuno”.

I reati ipotizzati, almeno per adesso, non sono né di tentato sequestro di persona, né di altre violenze, né di dirottamento. Tre persone sono state denunciate a piede libero per porto d’armi abusivo.

Chi sono i migranti trovati a bordo della nave

Da quanto risulta, le quindici persone (tredici uomini, di cui due minorenni, e due donne) sarebbero nove iracheni, quattro siriani e un iraniano, mentre una persona è ancora di provenienza ignota e al momento è ricoverata per ipotermia all’ospedale del Mare. Anche altri tre migranti sono stati portati in ospedale: due donne, di cui una incinta, e un’altra persona che ha avuto un lieve malore.

Mentre la Procura continua le indagini, le persone migranti che non si trovano in ospedale saranno collocate nel centro di accoglienza della Croce rossa. I due minorenni, invece, andranno invece in un altro centro”.

Annota Ciro Crescentini su Contropiano.org: “Non erano terroristi, mostri o delinquenti i tredici uomini, due donne(una incinta) tutti siriani, afghani, iracheni. Non hanno dirottato nessuna nave. Erano poveri migranti che avevano deciso di provare a raggiungere l’Europa nascosti dentro uno degli autocarri imbarcati su una nave cargo in rotta dalla Turchia alla Francia.  

La favola “dirottatori” del mercantile Galata Seaways è stata inventata a  tarda sera dal ministro della Difesa Guido Crosetto al Forum della Masseria di Bruno Vespa.

Crosetto ha annunciato la “cattura” dopo un’operazione da guerra  in grande stile che ha visto impegnati per diverse ore gli incursori dei corpi speciali del battaglione San Marco della Marina militare, gli equipaggi di mezzi della Guardia costiera e della Guardia di finanza e, a sera, anche una cinquantina di uomini della squadra mobile di Napoli e della Guardia di Finanza impegnati in una vera e propria caccia all’uomo nelle viscere della nave alla ricerca dei migranti che non erano stati bloccati al momento dell’intervento delle forze speciali e che avevano cercato rifugio negli anfratti del cargo.

A scovarli, quando a sera la nave è stata condotta nella rada del porto di Napoli, sono stati i filmati della videosorveglianza. “Volevano tentare la fuga dalla nave via mare di notte”, la bizzarra ipotesi del ministro Crosetto. Propaganda di guerra. Esibizionismo da macchietta. Sceneggiata.

I sedicenti dirottatori possedevano solo due taglierini. Non avevano alcun legame con organizzazioni terroristiche. Lo confermano le forze di polizia.  La Squadra Mobile di Napoli e il Gico della Guardia di Finanza hanno ascoltato nella notte, in Questura, il comandante della nave e i 15 clandestini trovati a bordo dalle forze dell’ordine.

Il comandante ha riferito agli inquirenti di aver visto due clandestini armati di coltello che si aggiravano nella zona macchine della nave dove però non sono riusciti a entrare. A questo punto i due clandestini si sono ricongiunti con gli altri. Per questo motivo ha lanciato l’allarme.

La polizia giudiziaria – Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e Roan della Guardia di finanza e Squadra Mobile di Napoli hanno sequestrato il temperino. I 13 uomini saranno accompagnati in un centro di accoglienza; le due donne, una incinta, sono invece in ospedale per accertamenti.

Quindi, erano 15  poveri migranti, scappavano dai loro Paesi in guerra. Guerre alimentate dai nostri governi e dalle nostre armi. Crosetto proprietario di aziende produttrici di armi ha collezionato l’ennesima figura marrone”.

Parole di verità.

Altra ricostruzione corretta è quella di Emiliano Dario Esposito su NapoliToday: “Va chiarendosi, e decisamente sgonfiandosi, il presunto dirottamento di una nave mercantile turca nel mare ischitano. Dei 15 clandestini a bordo della Galata Seaways (che era diretta in Francia e che invece è ferma da ieri al Porto di Napoli) soltanto tre sono stati denunciati, peraltro a piede libero.

Il reato che viene loro contestato è, al momento, soltanto possesso di armi, ovvero due coltelli e il taglierino trovati a bordo del cargo e sequestrati. L’ipotesi dirottamento non è stata scartata, ma verrà vagliata nei prossimi giorni dal sostituto procuratore Enrica Parascandolo che si occupa del fascicolo.

Le testimonianze: nessun dirottamento

Polizia e guardia di finanza partenopea hanno ascoltato la scorsa notte, in Questura, il comandante della nave e i migranti. Il primo ha riferito di aver visto due clandestini a bordo armati di coltello che si aggiravano nella zona macchine, dove però non sono riusciti a entrare. A quel punto, ha raccontato il capitano, i due si sono ricongiunti con gli altri clandestini. Non avendo chiaro l’uso che volessero fare dei coltelli, ha lanciato l’sos.

I migranti, dal canto loro, erano spaventati per essere stati scoperti e temevano naturalmente che i membri dell’equipaggio (22 persone di nazionalità turca) volessero farli rimpatriare: è quanto hanno raccontato, grazie all’intermediazione di alcuni interpreti, agli inquirenti.

All’arrivo degli uomini della Brigata Marina San Marco, calatisi a bordo del mercantile da due elicotteri, alcuni di loro si sono sparpagliati nascondendosi sotto i camion a bordo e sopra i container.

Le indagini stanno quindi ridimensionando il caso, inizialmente descritto (anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto) come quello di una pericolosa banda di pirati prontamente neutralizzata dall’intervento dei marò.

Le persone sbarcate: tre portate all’Ospedale del Mare

Delle 15 persone a bordo della nave si è intanto risaliti alle generalità di 14 tra loro. Si tratta di un iraniano, quattro siriani e nove iracheni. Di una quindicesima persona invece, un uomo, non è stato possibile reperire le generalità perché è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale del Mare per ipotermia. Stesso problema, ma di minore entità, per altri due migranti anch’essi condotti presso la medesima struttura ospedaliera.

Le persone sbarcate saranno collocate, spiega la Questura, presso il centro di accoglienza della Croce rossa”.

Le giravolte del ministro

Le ricostruisce il Post: “Le notizie sull’operazione si sono basate principalmente sulle comunicazioni del ministro Crosetto, che nel pomeriggio aveva detto: «le forze speciali italiane, di stanza a Brindisi, stanno liberando una nave turca con 22 persone di equipaggio sequestrata da circa 15 migranti che erano a bordo dell’imbarcazione al largo di Napoli».

Domenica mattina Crosetto ha poi pubblicato su Twitter una nota informativa del suo ministero nel tentativo di dimostrare il dirottamento di cui aveva parato venerdì. La nota spiega che la presenza dei migranti costituiva «una minaccia per l’equipaggio» e non fa nessun riferimento a tentativi di dirottamento, di sequestro o di aggressione. Le attività di ricerca, si legge, non hanno in nessun momento «comportato l’uso della forza da parte dei militari. Nessun danno fisico è stato, quindi, riscontrato a chicchessia durante l’espletamento delle attività descritte».

Il tenente di vascello del Secondo reggimento della Brigata San Marco, Luca Canepa, ha detto a SkyTg24 che l’allarme è scattato perché il comandante temeva che i migranti potessero entrare in sala macchine. Secondo Canepa, quando le forze speciali sono arrivate a bordo hanno trovato i migranti in uno dei piani della nave, tra tir e container. Non hanno opposto alcun tipo di resistenza. «Sono stati collaborativi», ha detto Canepa.

I migranti sono stati fatti sbarcare a Napoli. Due donne sono state portate in ospedale, una perché incinta e l’altra perché considerata in condizioni fisiche precarie per via del lungo viaggio. Un uomo è stato curato per una sospetta frattura alla caviglia e un altro per ipotermia. Gli altri migranti sono stati accolti in un centro di accoglienza. La nave è ripartita verso il porto di Sète, in Francia”.

“Tredici uomini, due donne. Tutti siriani, afghani, iracheni. Migranti che avevano deciso di provare a raggiungere l’Europa nascosti dentro uno degli autocarri imbarcati su una nave cargo in rotta dalla Turchia alla Francia”, scrive Alessandra Ziniti su Repubblica.

 E il ministro Crosetto si vanta di aver debellato questa pericolosa minaccia. E la stampa asservita gli fa eco. Chissà se riusciranno a sostenere la prova dello specchio la mattina…

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