Rosy Bindi contesta il lutto nazionale indetto dal governo Meloni per celebrare Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno all’età di 86 anni. Intervistata da Radio 1, l’ex ministra ha parlato della scelta dell’esecutivo. «I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano, il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato lui secondo me non è una scelta opportuna».
Nel 2009 Bindi è stata protagonista di uno scontro con Berlusconi: «Lei è più bella che intelligente», le disse il Cav. «Non sono una donna a sua disposizione», replicò lei. «Fu una reazione non pensata, sono parole che escono perché le hai dentro – ricorda l’esponente dem -. Non ho mai fatto pace né rincontrato Berlusconi dopo quell’episodio, lui non ha mai chiesto scusa ma non ho rimpianti, non so se avrei accettato le sue scuse».
«La morte non cancella naturalmente la vita delle persone e io non cambio idea sui motivi, per cui sono stata un’avversaria di Silvio Berlusconi. Pur riconoscendogli un ruolo da protagonista nella politica italiana, io credo che sicuramente abbia contribuito a cambiare l’Italia, ma certamente non in meglio».