Il Pd non partecipa alla stucchevole beatificazione di Silvio Berlusconi a cui si sta assistendo a reti (quasi) unificate. Chiara Gribaudo, vicepresidente dei democratici, in un’intervista a La Repubblica chiarisce la posizione del partito del Nazareno. «Berlusconi è stato in 30 anni il nostro avversario politico, non partecipiamo a nessuna beatificazione. Ma saremo a Milano a porgere un ultimo saluto, rispettoso, come si deve a chiunque. Soprattutto all’avversario di una vita».
Sul lutto nazionale, dice che «il governo ha chiaramente fatto una scelta politica. I casi precedenti hanno riguardato i capi di Stato». Sullo stop alle votazioni in parlamento, «a guardare le decretazioni d’urgenza e i voti di fiducia – commenta la dem -, il governo ha poco riguardo del Parlamento sempre. Si poteva evitare, ma mi sembra svilente soprattutto quello che è successo nelle settimane passate e che avverrà nelle prossime in cui il governo, sono certa, continuerà a mancarci di rispetto».
Berlusconi «ha senza dubbio plasmato la sua parte politica e anche la nostra, i suoi avversari», ammette Gribaudo. «La principale colpa del centrosinistra è stata l’incapacità di andare oltre l’antiberlusconismo militante».
La vice-presidente del Pd dice di non avere mai creduto «alla favola del Berlusconi moderato». «Ha vinto – dice – proprio perché eccessivo, immoderato, istrionico. Non dimentichiamo le leggi ad personam, gli attacchi alla magistratura, il sessismo».