Roberto Fico, ex presidente della Camera e capo dei garanti del M5s, in un’intervista a La Repubblica ha auspicato un ritorno del governo cosiddetto giallorosso. «Ci sarà un nuovo governo giallorosso? Spero proprio di sì. La presenza di Schlein nella nostra piazza è stato un gesto importante. Dimostra che su diversi temi c’è condivisione e che possiamo fare battaglie comuni», sottolinea Fico.
«Non do giudizi sul Pd. Spero che unendoci sulle battaglie fondamentali, come il salario minimo, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio, l’attenzione alle partite Iva che sono il nuovo proletariato, si possa arrivare a un percorso comune».
«Elly Schlein è stata coerente e con tenacia è diventata segretaria del Pd. Il Movimento però ha fatto un altro tipo di strada: abbiamo storie diverse e anche programmi che su alcuni aspetti divergono».
L’abbraccio con Conte di sabato è un punto di partenza? «Sì, anche perché Conte fa bene a dire che le alleanze si costruiscono sempre sui temi, altrimenti sarebbero patti fittizi. Vale anche per i territori: sono appena tornato dal Molise dove si vota fra pochi giorni e c’è un asse progressista. Possiamo allearci, a patto che ci sia un progetto solido», prosegue Fico.
In merito alle posizioni di Pd e 5S, che sembrano all’opposto, il pentastellato precisa: «Noi siamo fermamente nell’Ue e nel Patto atlantico. Ma ci dev’essere la possibilità, nella Nato, di poter dire la nostra. Non significa essere a favore della Russia, ci mancherebbe. Ma abbiamo già inviato molte armi, ora dobbiamo insistere sulla diplomazia». Con il Pd «ad oggi non mi sembra che ci siano posizioni conciliabili. Però con l’obiettivo di arrivare alla pace spero più avanti si possa trovare una strada comune, che adesso tuttavia non vedo».