Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento europeo e coinvolta nell’inchiesta belga denominata Qatargate, ha fatto causa allo stesso Parlamento. La politica greca ha citato l’europarlamento “per violazione della sua immunità parlamentare, essendo stata monitorata dai servizi segreti durante il periodo in cui ha partecipato alla commissione Pega, che stava indagando istituzionalmente sull’esistenza di software illegali che monitoravano le attività degli eurodeputati e dei cittadini Ue”.
Ad annunciare l’iniziativa legale gli stessi avvocati dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo. Arrestata il 9 dicembre scorso, Kaili è stata rilasciata il 25 maggio con condizioni dopo una detenzione preventiva di oltre cinque mesi.