Angelo Bonelli risponde a Carlo Calenda, che da tempo spinge sull’acceleratore per provare a riportare in Italia il nucleare, già bocciato anni fa in un referendum popolare.
“Oggi inizia la nostra campagna di informazione contro la disinformazione di coloro che cercano di sabotare la transizione ecologica. Ieri, Calenda ha lanciato la sua campagna a favore del nucleare, affermando che l’unica soluzione per la transizione ecologica è proprio questa energia. E’ un’affermazione ridicola e falsa. Perché Calenda non dice chi finanzierà la costruzione delle otto centrali nucleari da 40 GW che intende realizzare? È lo stesso Calenda che, riguardo alle questioni energetiche e ambientali, vota in modo simile alla destra di Meloni.”
“Prendiamo ad esempio la situazione in Francia – prosegue – dove i lavori per la centrale di Flamanville, avviati nel 2007, avevano un costo iniziale di 3,3 miliardi di euro. Dopo 16 anni, i lavori non sono ancora completati e il costo è aumentato a 13,2 miliardi di euro. A causa del debito record di 64,5 miliardi di euro, EDF, la società che si occupa della produzione di energia nucleare in Francia, è stata nazionalizzata con una spesa di 10 miliardi di euro.”
“Il programma nucleare proposto da Calenda costerebbe oltre 450 miliardi di euro. Ma chi pagherà? Ovviamente, saranno gli italiani ad affrontare questi costi tramite le bollette. Perché tutta questa avversione nei confronti delle fonti rinnovabili? Sole e vento sono fonti energetiche gratuite che potrebbero ridurre significativamente il costo delle bollette. Inoltre, grazie ai sistemi di accumulo, possiamo iniziare a immagazzinare l’energia prodotta da sole e vento. Sole e vento rappresentano un’energia sicura, a differenza dell’energia nucleare”.
“Non è un caso che dietro al nucleare ci siano le stesse lobby energetiche che hanno guadagnato decine di miliardi di euro di profitti extra grazie alla speculazione sul gas e che oggi puntano sul nucleare per ottenere finanziamenti pubblici e gravare i cittadini con costi elevati sulle bollette. Invitiamo coloro che sabotano la transizione ecologica a riflettere sulle conseguenze negative delle proprie azioni per il futuro del nostro pianeta e delle prossime generazioni”, conclude.