Caso Santanchè, Serracchiani (Pd): "Non risponderà alle domande e non verrà alla Camera..."
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Caso Santanchè, Serracchiani (Pd): "Non risponderà alle domande e non verrà alla Camera..."

Caso Santanchè, Serracchiani (Pd). "Pare evidente che in un Paese normale, i ministri si dimettano per molto meno".

Caso Santanchè, Serracchiani (Pd): "Non risponderà alle domande e non verrà alla Camera..."
Debora Serracchiani
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4 Luglio 2023 - 10.35


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Daniela Santanchè parlerà in Senato del caso in cui è stata coinvolta, dopo le numerose denunce di alcuni suoi ex dipendenti e fornitori in una puntata di Report. La ministra del Turismo, però non risponderà ad alcuna domanda dei suoi colleghi e non passerà per la Camera. Una decisione che non soddisfa l’opposizione. Debora Serracchiani, in un’intervista al Corriere della Sera, esprime tutto il suo dissenso.

Premesso che «abbiamo dovuto faticare non poco per costringere la ministra a venire in Parlamento, non siamo contenti anche perché l’informativa in Senato prevede il suo intervento, un intervento per gruppo, nessun contraddittorio e nessun voto. Peraltro la maggioranza ha negato la possibilità di discuterne anche alla Camera».  

«Da quanto ci consta saremmo di fronte a un certo modo, si direbbe disinvolto, di gestire delle imprese – aggiunge – ad ambigui rapporti con fondi stranieri, a testimonianze di dipendenti lasciati senza stipendio e Tfr, a fornitori non saldati, a un debito verso lo Stato e a chiarimenti necessari sull’uso dei fondi Covid destinati agli ammortizzatori sociali. Inchieste della Procura in corso».

Difficile «che di fronte a tutto questo, basti un compitino ed incredibile che ancora nulla sia stato chiarito – spiega -. Noi le abbiamo chiesto di venire in Parlamento, di fare chiarezza e fornire tutte le necessarie informazioni. È suo dovere e anche suo diritto. È ministra della Repubblica e deve servire il Paese con disciplina e onore come previsto dalla nostra Costituzione. Pare evidente però che in un Paese normale, i ministri si dimettano per molto meno».

Il Pd ha dimostrato «con l’accordo sul salario minimo che la nostra intenzione è lavorare con le altre opposizioni in merito a tutti i passaggi delicati della legislatura e quello di domani è uno di questi». Rispetto alla possibilità di presentare una mozione di sfiducia, «lo decideremo insieme agli altri gruppi – dice Serracchiani -. Siamo anche curiosi di capire cosa farà la maggioranza e soprattutto cosa farà la premier. Ci sembra che nessuno stia difendendo a spada tratta la ministra».  

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