Maria Elena Boschi, renziana di ferro, in un’intervista a La Repubblica ha parlato del recente caso che ha coinvolto il giornalista Filippo Facci. Una posizione, quella dell’esponente di Iv, molto simile a quella del governo Meloni.
«Non condivido la frase di Facci, la trovo del tutto sbagliata. Nel merito vedremo che cosa dirà la Rai e in Vigilanza decideremo. Certo è che bisogna avere delle regole che valgono per tutti. Non si possono cacciare o meno le persone sulla base della simpatia o antipatia. E la commissione di Vigilanza deve sapersi fare rispettare. Io, ad esempio, ho chiesto chiarezza alla Rai su contratti dei collaboratori de Il Fatto Quotidiano come Scanzi, Travaglio, Orsini e non ho ancora avuto risposta».
«Chi può arrivare a più persone con i propri messaggi ha un dovere di responsabilità in più. Però mi piacerebbe che ci indignassimo sempre e non a giorni alterni. Quando il Movimento 5 Stelle accusava le donne di altri partiti, in particolare dell’allora Pd, dove era finita l’indignazione?».
«Tutti noi – rileva, passando al caso di Leonardo La Russa – comprendiamo l’ansia di un padre che pensa al figlio ma il presidente del Senato ha perso una buona occasione per tacere. La vicenda è poco chiara, c’è una denuncia, i magistrati devono fare il loro lavoro. La seconda carica dello Stato deve ricordarsi che ogni suo intervento non l’intervento di un cittadino o di un genitore, ma di una istituzione».
«A prescindere dal fatto che per me suo figlio è innocente fino a condanna definitiva, le frasi del presidente La Russa fanno un torto alle donne vittime di violenza che denunciano». Frasi inopportune? «Assolutamente si. Ma quello che mi colpisce è la doppia morale di chi oggi attacca La Russa dopo aver difeso Beppe Grillo e di chi oggi difende La Russa dopo aver attaccato Beppe Grillo.
«La verità è che i populisti, grillini e sovranisti, hanno un concetto molto strano di garantismo e opportunità politica: dicono quello che vogliono quando tocca a loro essere al centro delle indagini. Quando tocca agli altri sparano alzo zero. E io ne so qualcosa visto come hanno massacrato mediaticamente me e la mia famiglia sia Meloni che Grillo, ma nessuno di loro si è mai scusato, nemmeno in privato».
Meloni, appunto: «È in grave imbarazzo. Se anziché i nomi di dirigenti di Fratelli d’Italia ci fossero stati nomi del nostro vecchio Pd, Meloni avrebbe già fatto le manifestazioni come fece ad Arezzo per Banca Etruria o chiesto le dimissioni come fece per tanti ministri a cominciare da Federica Guidi. Si compie il contrappasso più evidente per i finti garantisti di Fratelli d’Italia».