Le trasvolate della presidente Meloni e l’amplificazione nei telegiornali
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Le trasvolate della presidente Meloni e l’amplificazione nei telegiornali

Resta la speranza, non facile, che le prossime elezioni europee del giugno 2024 possano favorire la consapevolezza e il rinnovamento delle politiche nazionali ed europee.

Le trasvolate della presidente Meloni e l’amplificazione nei telegiornali
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Nuccio Fava Modifica articolo

19 Luglio 2023 - 14.24


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Situazione grave quella del clima, emblematica soprattutto dall’enorme tragedia che continua a vivere l’Emilia Romagna, che tuttavia fa emergere con chiarezza il valore e l’importanza della mobilitazione di energie, soprattutto giovanili, che fortunatamente emergono spontaneamente nei vari territori di volta in volta devastati.  Ancora una volta scatta quasi misteriosamente una disponibilità volontaria delle forze sociali che costituiscono una risorsa straordinaria per l’intero paese.

Mentre sul versante politico prevale il chiacchiericcio e gli scontri verbali della politica incapace a comprendere la gravità dell’inadeguatezza degli interventi, dei ristori economici, delle lungagini per la nomina del commissario e la necessità di una generale nuova consapevolezza della gravità delle perturbazioni climatiche destinate a portare devastazioni ancora allungo. 

Prevalgono le trasvolate della presidente del Consiglio e l’amplificazione nei telegiornali dell’accordo con Tunisi alle prese con una grave crisi interna e che l’Italia rischia di aggravare come ciambella di salvataggio che non porterà, temo, alcun serio contributo all’impostazione e realizzazione di una risposta efficace all’immenso dramma dell’immigrazione. 

Il leader della lega Salvini è invece tutto impegnato a sfruttare le difficoltà politiche di altri paesi europei. A cominciare dai clamorosi sviluppi dei movimenti di massa in Francia contro il presidente Macron e con l’occhio costantemente rivolto a rafforzare rapporti di stima e di amicizia con la Le Pen – e tutti i segmenti reazionari presenti in Europa – con l’obiettivo di giungere ad un nuovo schieramento a Bruxelles del centro destra. Al contrario la signora presidente è del tutto orientata a favorire un rapporto con i popolari, forte anche della collaborazione con il partito dell’ex presidente Berlusconi ritenuto il canale più efficace per creare una nuova maggioranza a Bruxelles e mandare finalmente all’opposizione il centrosinistra. In risposta, di fatto, Salvini tenta sempre di rilanciare la propria prospettiva con proposte demagogiche e inapplicabili quali quella della sanatoria dei debiti fiscali che mettono insieme la sua antica aspirazione di meno tasse e di facile consenso populistico.

Politiche, nel un caso e nell’altro, certo non condivisibili, neppure risolte dalla prossima visita della Meloni alla casa Bianca. 

Resta la speranza, non facile, che le prossime elezioni europee del giugno 2024 possano favorire la consapevolezza e il rinnovamento delle politiche nazionali ed europee. A cominciare dalla soluzione della drammatica vicenda dell’Ucraina, messa a ferro e fuoco da oltre un anno dalla irresponsabilità e tracotanza dello zar Putin. Impresa ardua e difficilissima, con un flebile segno, tuttavia, di speranza per l’iniziativa avviata “con testardaggine” da papa Francesco. Il suo inviato, il cardinal Matteo Zuppi, sta mirabilmente svolgendo nel silenzio e con una operosità non comune – verso gli stessi organi d’informazione sempre tentati di protagonismo e di anticipazioni sensazionalistiche – la sua missione e il suo compito delicatissimo, prima in Ucraina, poi addirittura a Mosca e da ultimo con un colloquio con il presidente Biden. Piccoli passi diretti comunque a costruire la pace e affermare condizioni di vita più giuste e umanizzatrici in ogni parte del mondo. 

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