Renato Brunetta è indagato per falso e finanziamento illecito. L’attuale presidente del Cnel, ex ministro dei governi Berlusconi e Draghi, è sotto inchiesta dalla Procura di Roma per una presunta cessione di quote sospetta con il suo vice capo di gabinetto, anche lui indagato.
L’ex Forza Italia era socio di un’azienda che commercializza prodotti sanitari. Il suo vice capo di gabinetto, la cui moglie era socia di Brunetta, avrebbe comprato le quote per una cifra di 60 mila euro.
Per gli investigatori l’operazione è poco chiara. L’ipotesi è che l’ex ministro abbia modificato alcuni documenti per nascondere questo passaggio di 60 mila euro. Ascoltato da La Repubblica, Brunetta ha dichiarato che la moglie del vice capo gabinetto avesse un diritto di prelazione sulle sue quote, e quindi la “transazione” sarebbe stata regolare.
Secondo quanto riporta il quotidiano, Brunetta avrebbe ricevuto l’avviso di garanzia alla chiusura delle indagini, poche settimane fa. I pm si starebbero preparando a chiedere il rinvio a giudizio, mentre il legale dell’ex ministro conta sulla memoria depositata per evitare il processo: “Abbiamo documenti che a nostro avviso potranno dimostrare nelle opportune sedi l’infondatezza dell’accusa”.
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