Roberto Saviano non farà parte dei palinsesti della Rai durante la prossima stagione televisiva. Una scelta che l’Ad Roberto Sergio ha definito “aziendale e non politica”. Una spiegazione che non basta agli eurodeputati del Pd che ha preparato un’interrogazione alla Commissione Europea, che depositerà nelle prossime ore, dopo aver raccolto le firme dei colleghi di tutte le forze politiche anche degli altri Stati membri.
In particolare si chiede “se, a giudizio della Commissione, questa scelta provochi la violazione dei principi del pluralismo informativo e quali azioni intenda intraprendere la Commissione stessa per far fronte a tali violazioni.
“Occorre evidenziare – sottolinea Picierno nell’interrogazione – che il programma ‘Insider II’, avrebbe trattato dell’attività antimafia e di cronisti perseguitati. A ciò bisogna aggiungere che Roberto Saviano è sotto protezione da 17 anni, e attualmente si trova sotto processo e, secondo alcuni osservatori, organizzazioni e testate giornalistiche, è vittima di SLAPP. La decisione della RAI è stata motivata ufficialmente sulla base dall`incompatibilità di linguaggio di Saviano con il Codice etico dell`azienda. Tuttavia, non ci sono prove di tale incompatibilità. Al contrario, è importante ricordare i risultati della ‘Relazione sullo Stato di diritto 2023’ e i ‘rischi di influenze politiche e dipendenza finanziaria nei confronti del governo’ a cui è soggetta la RAI. Altro elemento di assoluto rilievo risiede nel fatto che Saviano è sotto processo per diffamazione nei confronti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni”.
“Sulla base di questi elementi – conclude Picierno – questa scelta editoriale sembra essere caratterizzata da motivazioni politiche del governo italiano”.
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