Reddito di cittadinanza, Conte (M5s): "Dal governo guerra ideologica che provoca un disastro sociale"
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Reddito di cittadinanza, Conte (M5s): "Dal governo guerra ideologica che provoca un disastro sociale"

Reddito di cittadinanza, Conte (M5s): «E’ una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli, un disastro sociale, una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italiani».

Reddito di cittadinanza, Conte (M5s): "Dal governo guerra ideologica che provoca un disastro sociale"
Il leader M5s Giuseppe Conte
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31 Luglio 2023 - 09.47


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Sul Reddito di cittadinanza, il leader del M5s Giuseppe Conte non ha buoni presagi. L’ex presidente del Consiglio, in un’intervista a La Repubblica, parla chiaramente di una guerra ideologica del governo Meloni, una guerra che provocherà un disastro sociale.

«E’ una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli, un disastro sociale, una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italiani». L’invito è a convocare d’urgenza un «Consiglio dei ministri straordinario per differire i termini e gestire queste scelte sciagurate», così da evitare «che la rabbia di famiglie disperate prenda il sopravvento».

Per Conte «sorprende Giorgia Meloni, che si sta rivelando una fredda burocrate a Palazzo Chigi, indifferente al carovita che impoverisce il ceto medio e alla disperazione delle persone più fragili. Cancella con spregiudicatezza sensibilità che appartenevano un tempo anche alla destra sociale».

All’orizzonte c’è anche una commissione d’inchiesta: «Siamo di fronte a episodi di puro bullismo politico – commenta il leader del M5s – frutto della subcultura tossica espressa da questo governo. Si cerca il capro espiatorio per sviare le responsabilità e deviare le istituzioni per bieche strumentalizzazioni politiche».

L’esecutivo scontenta anche «quella parte dell’elettorato che, con la complicità di una vergognosa campagna mediatica, si era convinta che il Reddito fosse la fonte di tutti i mali. Si sono dovuti rimangiare la promessa di cancellarlo del tutto, ma ora con le nuove misure provano a far cassa sulla pelle di circa 160mila famiglie, alle quali da gennaio si aggiungeranno 350mila persone. Il governo non sarà in grado di offrire alternative alla loro disperazione».

Rdc e salario minimo «sono due misure diverse anche se si incrociano su un punto. Molti lavoratori percepivano il Reddito per compensare una retribuzione da fame. Ora si ritrovano con un doppio schiaffo. Niente salario minimo e Reddito di cittadinanza cancellato – sottolinea -. Vedremo se la volontà del governo di aprire alla proposta sul salario minimo sarà concreta o meno».

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