Che l’alternativa alla destra retrograda del governo Meloni possa essere rappresentata da una nuova estrema destra guidata da Gianni Alemanno è un’idea che fa rabbrividire e che testimonia lo stato del nostro Paese. Repubblica ha intervistato l’ex sindaco di Roma in merito alla questione del libro del generale Vannacci, redarguito e poi destituito.
Secondo Alemanno, il ministro Crosetto ha fatto due errori: «piegare la testa al politicamente corretto» e offendere «uno dei migliori ufficiali dell’esercito e che era stato già censurato per avere avuto il coraggio di dire cosa pensava dell’uranio impoverito alla commissione parlamentare. Questo gli aveva causato l’esilio all’istituto geografico militare».
«Donzelli come Bignami hanno dato voce agli elettori di destra a cui non è piaciuto affatto il comportamento di Crosetto. Lui è un ministro guerrafondaio che ha preso una posizione netta sulla guerra ucraina e sull’Indo-Pacifico mettendo a disposizione degli americani la portaerei Cavour. Nel momento in cui umilia la parte migliore del suo esercito, in prima linea ci va lui?»
«A destra c’è una spaccatura, tant’è che noi con il Forum abbiamo preso posizione contro molte delle scelte politiche del governo che è in continuità con l’agenda Draghi. Sicuramente la popolarità di Meloni trattiene ancora tanti elettori che danno consenso a FdI, anche perché finora non c’è una alternativa visibile».
La proporrà Alemanno? «Penso proprio di sì, se Meloni continua su questa strada». Alla domanda se il suo partito si presenterà alle Europee, risponde: «Non voglio fare la destra della destra ma raccogliere le sensibilità della destra sociale che Meloni ha completamente cancellato da FdI».
Candiderà Vannacci? «Va innanzitutto rispettato il profilo di ufficiale in servizio, quindi è prematura qualsiasi valutazione di questo tipo. Non credo che sia omofobo, ma che abbia espresso una critica all’ideologia gender in modo semplicistico».
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