Il Congresso di Italia Viva del prossimo 15 ottobre potrebbe segnare una nuova rottura interna al partito di Matteo Renzi. Un fedelissimo come Ettore Rosato, intervistato da Il Piccolo di Trieste, parla delle prospettive future del partito.
«Italia Viva nasce attorno a Renzi, è un gruppo di persone che ha deciso di mettersi con lui. Se il Terzo polo fosse nato avrebbe potuto essere un partito plurale, ma il progetto è fallito. Io ho grande rispetto per i congressi, però Italia Viva esiste perché c’è Matteo Renzi. Chi sta con lui sta con Italia Viva e la sua è l’unica leadership. Posso assicurare che a questo proposito nessuno la pensa diversamente nel partito».
«Ho lavorato e continuerò a lavorare per la nascita di un polo ampio, popolare, che sia moderato nei toni e che cerchi di cucire e non di rompere». Ma restando in Italia Viva? «Dipende da che direzione prenderà il partito». Cioè? «Per me la rottura con Azione ha costituito un grave errore. Sono convinto che ci sia spazio politico per un Terzo polo nel nostro Paese». Un Terzo polo che potrebbe anche attrarre eventuali ex forzisti dopo la scomparsa di Berlusconi? «È chiaro che lo spazio politico c’è. Vedremo se Forza Italia saprà essere un partito anche senza Berlusconi e che rotta seguirà».
Ma la spaccatura con Renzi si è evidenziata dopo la decisione di non partecipare al tavolo sul salario minimo «Non si può parlare di fuffa, quello del salario minimo – precisa Rosato al quotidiano di Trieste – è un problema vero. In questo Paese i salari sono troppo bassi e bisogna mettersi a lavorare insieme per trovare delle soluzioni. Visto che c’è la disponibilità della maggioranza a confrontarsi sul tema non vedo perché rinunciare a questa possibilità dando il nostro contributo di idee». E poi c’è anche il fenomeno migratorio.
«Mi pare che ci si stia scontrando contro il muro della realtà. I flussi migratori non si fermano con comunicati stampa e tweet. Tra l’altro dobbiamo sottolineare che i flussi che arrivano via terra dai Balcani verso Trieste sono più consistenti di quelli che attraversano il Mediterraneo, ma – spiega – fanno meno notizia perché non si verificano tragedie come le morti in mare. Per affrontare questo fenomeno ci vuole un impegno serrato da parte del governo».
Che autunno sarà? «Penso – spiega Rosato – che ci attenda un autunno complicato dalla situazione internazionale, che peserà anche sulle famiglie e sulle imprese. Certo, fortunatamente la stagione turistica estiva finora è andata bene e per quanto riguarda le nostre emergenze la situazione di Wartsila sembra aver imboccato la strada giusta, per il buon lavoro che è stato fatto. Credo sia opportuno ringraziare anche Fedriga per averci messo energia e competenza».