Terremoto del 2016, le vacue promesse di Giorgia Meloni: "Facciamo ripartire la ricostruzione"
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Terremoto del 2016, le vacue promesse di Giorgia Meloni: "Facciamo ripartire la ricostruzione"

Terremoto del 2016, Giorgia Meloni: "Purtroppo, a 7 anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male".

Terremoto del 2016, le vacue promesse di Giorgia Meloni: "Facciamo ripartire la ricostruzione"
Il terremoto ad Amatrice del 2016
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24 Agosto 2023 - 10.10


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Il terremoto che ha devastato iil Centro Italia compie 7 anni. Era il 24 agosto del 2016 quando il terribile sisma   fece tremare la terra alle 3.36. Quattro le Regioni colpite, oltre trecento i morti e centinaia i feriti. Da Amatrice a Norcia, da Accumoli ad Arquata, da Visso a Castelsantangelo sul Nera, da Ussita a Pescara del Tronto, e tanti altri i centri abitati pesantemente colpiti. In sette anni, però, la ricostruzione è andata a rilento e le promesse dei governi che si sono succeduti non hanno accelerato il processo. Da questo punto di vista, il governo Meloni non è da meno.

“Purtroppo, a 7 anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male. Oltre quattordici mila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare. Il Governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri”. 

“Il lavoro di squadra tra il ministro per la Protezione Civile Musumeci, il commissario Castelli e la Struttura commissariale, le Regioni coinvolte e i 138 Comuni del cratere sta dando buoni risultati”. 

“In questi mesi, dopo gli anni della pandemia e lo shock dei prezzi dovuto all’inflazione, si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche”.

“A questo lavoro si accompagna l’impegno prioritario per l’infrastrutturazione stradale delle aree dell’Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Da questo punto di vista, l’avanzamento puntuale e il riscontro al programma ‘NextAppennino’, finanziato dal Piano Nazionale Complementare del Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016, sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo”. 

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