Il tema delle alleanze nel campo di centrosinistra è uno dei temi principali, in vista delle europee ma non solo. Per battere questa destra è inevitabile dover trovare convergenze. Di questo ha parlato il governatore della Puglia Michele Emiliano, al QN. «Solo l’incapacità di Pd, 5s e Terzo polo di fare un’alleanza, anche solo tecnica, ha consentito il primo governo della Repubblica guidato dagli eredi democratizzati del fascismo».
«Tutti quelli che non volevano questo governo non vedono l’ora che l’opposizione si organizzi e si proponga alla guida del Paese. Il salario minimo è un minimo comune denominatore. Ma possiamo fare molto meglio. Dobbiamo impedire, per cominciare, che il Fondo di sviluppo e coesione sia depotenziato. Fitto lavora contro la sua regione».
In vista delle Europee «si potrebbe ritenere che Conte e Schlein giocheranno a portarsi via i voti, ma non sarà così. Pd, M5s e Terzo polo prenderanno tutti più voti se, a prescindere dal sistema elettorale, si presenteranno come una credibile alleanza per sostituire il più presto possibile questo governo».
Il Pd di Schlein gli appare «attivo e combattivo, ancora ovviamente in rodaggio, e comunque il Pd è un partito che appartiene ai suoi elettori e militanti che sono preoccupati, ma anche molto impegnati a superare gli errori dei loro dirigenti passati. Non si tratta di un partito basato su leader ispiratori, ma su un popolo vasto che indica ai suoi dirigenti cosa fare».
Alla domanda se le posizioni radicali di Schlein non spingano verso Renzi, Emiliano risponde: «Spetta a Renzi il diritto di riconoscere i suoi errori e di rilegittimarsi agli occhi del nostro elettorato. In questi termini non lo vedo più come una minaccia, quanto piuttosto come un’opportunità».
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