Record di sbarchi, hotspot di Lampedusa al collasso, stupri, femminicidi, piazze di spaccio sottratte al controllo dello Stato.
Per molto ma molto meno Lega e Fratellli d’Italia urlavano e strepitavano ogni giorno e chiedevano le dimissioni della ministra Lamorgese e inondavano i social di accuse e promesse.
Ma adesso che sono al governo, per coprire in maniera maldestra le loro incapacità, se la prendono con le Ong, dicono che è tutta colpa dell’Europa e si nascondono dietro il piano Mattei, che è uno slogan vuoto con cui tentare di nascondere il nulla.
In questa situazione drammatica, invece di dimettersi il ministro Piantedosi si rifugia nell’istituto Luce e si fa fotografare mentre dona il sangue.
“Donare il sangue è un gesto che non solo aiuta il sistema sanitario e salva vite all’insegna della solidarietà, ma esprime anche un forte valore culturale”.
Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha preso parte alla raccolta straordinaria di sangue promossa a Pietrastornina, in provincia di Avellino, da alcune associazioni e con il patrocinio del Comune e la presenza di Polizia di Stato e Vigili del fuoco. Il ministro ha anche detto: “Lavoriamo a rafforzare la capillarità sul territorio delle forze di polizia”.
“Gli stupri sono anche questione culturale”
Il ministro Piantedosi è anche intervenuto sulla vicenda dello stupro di Palermo e delle due ragazzine violentate a Caivano, spiegando che contro le piazze di spaccio come quella di Caivano l’attività delle forze dell’ordine “fa segnare quotidianamente successi e risultati molto importanti”. Sugli stupri avvenuti nel parco Verde, in un contesto di degrado e criminalità. Ha detto: “Non è colpa delle istituzioni e men che meno del Governo. E’ vero che ci sono piazze di spaccio importantissime a Caivano, ma non solo. Ho fatto il prefetto di Roma e so quale sia il problema anche nella capitale, ma l’attività delle forze dell’ordine fa segnare quotidianamente successi”.