Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza verdi e sinistra e segretario nazionale di Sinistra Italiana, con un post su Facebook ha parlato dell’approccio del governo Meloni sui temi economici e lavorativi, con la manovra alle porte il leader di Si è preoccupato per i tagli preparati dalla destra.
«Austerità, privatizzazioni e promesse mancate. Meloni mette le mani avanti su una manovra economica che si annuncia come un salasso per le famiglie italiane. Le parole d’ordine? Rigore, risparmiare su tutto, rispettare ogni vincolo di bilancio, anche se all’appello mancano già 20 miliardi solo per rifinanziare quanto già speso. E infine, ciliegina sulla torta, si riapre la stagione delle privatizzazioni: a chi toccherà questa volta? Porti, Enel, Eni, Poste, Ferrovie dello Stato: riparte la lotteria. Le promesse della campagna elettorale sono già tradite e abbandonate, gli investimenti una parola sconosciuta».
«Tentano persino di far cassa tagliando ancora milioni alla scuola pubblica, in uno dei Paesi europei che meno spende per l’istruzione, invece di raddoppiare gli investimenti, assumere insegnanti e cancellare le classi pollaio. Insomma, alla fine sul piatto non rimane nulla per stipendi e pensioni, nulla che permetta alle famiglie di arrivare con più serenità alla fine del mese. Nulla per la sanità pubblica in affanno, mentre gli italiani mettono sempre più di tasca loro per curarsi».
«All’orizzonte solo tagli ai ministeri, che significano tagli ai servizi che gli italiani dovranno pagare di tasca propria. Pero’ l’aumento di 5 miliardi della spesa militare non si discute, né l’enorme voragine da aprire sui conti pubblici col Ponte sullo Stretto. La colpa, un grande mantra della destra al governo, è di tutti tranne che la loro: governi precedenti, vecchie leggi, i migranti, l’Europa, complotti internazionali. La verità è – conclude Fratoianni – che non vogliono prendere le risorse da extraprofitti e rendite miliardarie, non sanno dove sbattere la testa e ci stanno condannando al declino, se non proprio al disastro».
Argomenti: governo meloni