Strage di Brandizzo, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Torino per una serie di appuntamenti sindacali sulla manovra economica ma anche sull’ultima strage di operai, in un’intervista a La Stampa ha parlato della necessità di riformare il mondo del lavoro nell’ottica di una maggiore sicurezza.
«Bisogna fermare il sistema che ha ucciso cinque lavoratori sui binari a Brandizzo. La magistratura ci dirà se ci sono state anche delle responsabilità individuali, ma di certo siamo di fronte a un sistema che per tagliare i tempi e i costi porta a queste tragedie, anche favorendo i subappalti a cascata, quando invece ci si dovrebbe porre l’obiettivo primario della sicurezza, che non è un costo ma come investimento».
«Primo, cancellare i subappalti. Bisogna cambiare la legge che li ha liberalizzati, ma già da subito chiediamo alle Fs, che sono di proprietà dello Stato, e alle altre aziende di superare questa logica. Noi avevamo ottenuto dal governo Draghi che in caso di subappalto le condizioni di sicurezza e di lavoro restassero invariate. Invece il nuovo governo ha cancellato tutto con la riforma del codice degli appalti e con i subappalti a cascata».
«C’è una responsabilità politica nel modo in cui si affronta questo problema. In secondo luogo, bisogna ripensare i tempi di manutenzione e di lavoro, per garantire maggiore sicurezza e più qualità, mentre oggi la tendenza è scaricare tutto il peso sui lavoratori per ridurre i costi. E come terza priorità, nell’era digitale non è accettabile che non si disponga delle migliori tecnologie per correggere l’eventuale errore umano. Lo dico perché da questo punto di vista abbiamo un sistema ferroviario molto arretrato».
«Da tempo il sindacato chiede di introdurre una patente a punti per le imprese, che escluda quelle che non rispettano le norme sugli appalti. Poi bisogna affrontare la questione della precarietà. Servono contratti più regolari e più formazione. Negli ultimi vent’anni in Italia abbiamo avuto più di 20 mila i morti sul lavoro, e in molti casi la precarietà è stata una delle cause di fondo».
«Negli anni si sono fatti dei tagli, i servizi territoriali di medicina del lavoro sono stati ridotti. Ci vorrebbero più ispettori in giro per i cantieri, per verificare le situazioni prima degli incidenti e non solo a posteriori. Questi organi esistono, ma quanto personale hanno, e quante verifiche riescono a fare? Tagliare questi servizi è una scelta politica che ha conseguenze».
«E’ coinvolta una società come le Fs che è controllata dallo Stato. Ci sono momenti in cui lo Stato deve dare l’esempio e dire: basta, questa situazione va cambiata. Basta con l’ipocrisia. Non sono più disposto – conclude Landini – a sentire: `Ah, ma c’e´ stato un errore umanò. Certo che può esserci anche l’errore umano, e chi lo nega, ma la politica deve farsi carico di risolvere i problemi di sistema, le ragioni di fondo che provocano i disastri».