Carlo Calenda, leader di Azione, ha duramente criticato il provvedimento del governo sulla violenza giovanile, per comodità chiamato Dl Caivano, nel quale la destra si limita ad acuire le pene in caso di reati.
«La cosa più semplice (e più inutile) davanti a un fatto di cronaca per il governo è varare un nuovo reato. Vale per i rave, per gli scafisti, per gli incidenti sul lavoro, per la delinquenza giovanile. Ma sappiamo bene, per esperienza, che non è con l’introduzione di un nuovo reato che si prevengono questi fatti».
«Le leggi esistono già, è il controllo e la presenza dello Stato che mancano. È così per gli ispettori del lavoro che oggi svolgono in larga parte compiti di ufficio per carenza di personale e organizzazione; è così per il controllo del territorio da parte della polizia – che ha pochi mezzi – e per la presenza della scuola che deve rimanere aperta il pomeriggio. Slogan invece di buon governo e capacità gestionale».
«La priorità sulla manovra oggi è la sanità. Ci sono 2 milioni di prestazioni urgenti che non si riescono a fare: su questo lo stato deve garantire attraverso un’assicurazione che se il servizio sanitario nazionale non riesce a farle in tempi brevi, i cittadini possono farlo dove credono e vengono rimborsati. Per questo servono 2 miliardi. Altri 8 miliardi devono essere messi sul rafforzamento del personale sanitario. Al governo diciamo: anche a costo di non confermare il taglio del cuneo fiscale, mettete a posto la sanità».
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