Fisco, Fratoianni (Avs): "Dal governo Meloni approccio sbagliato, siamo alle solite"
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Fisco, Fratoianni (Avs): "Dal governo Meloni approccio sbagliato, siamo alle solite"

Fratoianni (Avs): "Scelte come quella del governo Meloni continuano a premiare atteggiamenti sbagliati dei contribuenti".

Fisco, Fratoianni (Avs): "Dal governo Meloni approccio sbagliato, siamo alle solite"
Nicola Fratoianni
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28 Settembre 2023 - 15.02


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Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra e segretario nazionale di Sinistra Italiana, ha parlato della riforma del fisco proposta dal governo Meloni.

«Riforma del fisco? Siamo alle solite. Siamo di nuovo ai condoni, al vizio del nostro Paese. Scelte come quella del governo Meloni continuano a premiare atteggiamenti sbagliati dei contribuenti. Non si può certo dimenticare ad esempio il non felice accostamento, da parte della presidente Meloni dal palco di Catania alcuni mesi fa, fra il fisco e misure estorsive di carattere criminale come il pizzo». 

«Quello del governo è un approccio sbagliato, non affronta il nodo vero con cui si dovrebbe fare i conti: in questi anni si è enormemente ridotta la progressività, ognuno dovrebbe contribuire al gettito fiscale in base alla propria possibilità, per consentire a chi ha meno di dare meno e chi ha di più di dare di più. Ma questo non avviene. Ed è grave, oltre che socialmente sbagliato». 

«La domanda che faccio al governo e alla sua maggioranza è molto semplice: perché chi ha un reddito di 55mila euro deve essere collocato nello stesso scaglione di chi ha un reddito di un milione e mezzo di euro? Si dovrebbe, per equità, pensare a un modello che aderisca alla condizione reddituale delle persone, e aumenta l’imposizione all’aumentare della situazione di reddito di ciascun cittadino. E questo avrebbe davvero un senso non solo dal punto di vista dell’equità sociale ma anche dal punto di vista dell’efficacia del sistema. Si preferisce invece affastellare uno strumento sopra all’altro, promettere un condono dopo l’altro, e a pagare saranno sempre i cittadini onesti e i ceti sociali più deboli».

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