Migranti, Piantedosi: "Serve collaborazione con i Paesi di origine". Ma in Tunisia il governo ha già fallito
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Migranti, Piantedosi: "Serve collaborazione con i Paesi di origine". Ma in Tunisia il governo ha già fallito

Migranti, Piantedosi: "Riteniamo fondamentale il potenziamento della collaborazione con le Agenzie dell'Onu per ampliare i programmi di rimpatrio volontario assistito dai Paesi di transito verso i Paesi di origine"

Migranti, Piantedosi: "Serve collaborazione con i Paesi di origine". Ma in Tunisia il governo ha già fallito
Matteo Piantedosi
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29 Settembre 2023 - 12.19


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Per Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, la soluzione agli importanti flussi migratori sta nel trovare collaborazione dai Paesi di origine. Evidentemente il fallimento della cosiddetta “esternalizzazione” voluta da Giorgia Meloni, con il patto sancito con la Tunisia, non è bastato a Piantedosi.

«Da un lato, c’è la necessità di potenziare la collaborazione con i Paesi di origine e transito dei flussi, per rafforzare la cooperazione di natura investigativa e rendere più efficace la risposta repressiva contro i trafficanti, e dall’altro lato, la necessità di agire concretamente sulle cause della migrazione e offrire ai migranti delle alternative legali ai loro progetti migratori». 

«Riteniamo fondamentale il potenziamento della collaborazione con le Agenzie dell’Onu per ampliare i programmi di rimpatrio volontario assistito dai Paesi di transito verso i Paesi di origine – ha aggiunto -. Rimpatrio assistito significa accompagnare i migranti nel proprio Paese di origine offrendo loro concrete prospettive di inserimento sociale e lavorativo. Parallelamente, stiamo approfondendo, insieme con il Ministero degli Esteri, Oim e Unchr, soluzioni innovative per il governo dei flussi ispirate al cosiddetto «approccio basato sulle rotte».

«Si tratta – ha spiegato Piantedosi – di sviluppare un piano finalizzato alla gestione ordinata dei flussi lungo le rotte che dai Paesi subsahariani portano alle coste del Mediterraneo. I suoi punti di forza potrebbero consistere nella creazione di corridoi di protezione per coloro che ne hanno bisogno, nello sviluppo socio-economico dei territori di transito, e nel potenziamento del sistema dei ritorni accompagnati nei Paesi di origine. Risulta evidente – ha sottolineato il ministro – che una capillare presenza delle autorità e delle organizzazioni dell’Onu lungo le rotte offrirebbe ai migranti una realistica alternativa alla migrazione illegale e toglierebbe ossigeno ai network criminali».  

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