Magi (+Europa): "Meloni vuole lo scontro con la magistratura, attacco degno di Orban"
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Magi (+Europa): "Meloni vuole lo scontro con la magistratura, attacco degno di Orban"

Magi (+Europa) contro Giorgia Meloni: "E' scagliandosi contro migranti e giudici, che Polonia e Ungheria si sono poste fuori dallo Stato di diritto, dalla democrazia e quasi a un passo fuori dall’Unione Europea".

Magi (+Europa): "Meloni vuole lo scontro con la magistratura, attacco degno di Orban"
Riccardo Magi
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2 Ottobre 2023 - 11.13


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Riccardo Magi, segretario di +Europa, con un messaggio diffuso sui social ha riportato Giorgia Meloni alle proprie responsabilità, dopo le dichiarazioni contro il giudice di Catania e presunti e non meglio precisati “pezzi di Italia” che lavorano per l’immigrazione illegale.

“Meloni la pianti di scherzare con il fuoco e si comporti da Presidente del Consiglio che ha giurato di rispettare la Costituzione e le leggi del nostro Paese. Anziché urlare al complotto della magistratura politicizzata e delle opposizioni antipatriottiche, dovrebbe scusarsi con gli italiani e con il Parlamento perché durante l’esame del cosiddetto decreto Cutro avevamo indicato con esattezza nella nostra Relazione di minoranza che le nuove norme emanate dal governo Meloni sarebbero state dichiarate illegittime e per questo disapplicate”.

“Anziché accendere un pericoloso scontro istituzionale di cui il Paese non ha bisogno, Meloni dovrebbe rispettare di più il Parlamento e mandare a seguirne i lavori qualcuno che voglia ascoltare e leggere i documenti. Invece la premier preferisce proporre agli italiani il suo favoloso mondo al contrario in cui se un giudice disapplica una norma palesemente illegittima diventa un nemico del popolo”. 

“È così, scagliandosi contro migranti e giudici, che Polonia e Ungheria si sono poste fuori dallo Stato di diritto, dalla democrazia e quasi a un passo fuori dall’Unione Europea. Quello di Giorgia Meloni è un attacco intollerabile degno, appunto, del suo amico Orbán. Un’invasione di campo, da parte della premier, che rappresenta un punto di non ritorno verso la deriva ungherese che sta avendo Italia”.

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